Imola, in calo gli aborti. Venturi: "La prevenzione funziona"

Le interruzioni di gravidanza scendono dalle 182 del 2015 alle 152 del 2017

Sala operatoria (foto d'archivio)

Sala operatoria (foto d'archivio)

Imola, 17 ottobre 2018 – Anche a Imola, come nel resto dell’Emilia-Romagna, continua a diminuire il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza: nel 2017 sono state 152, contro le 168 dell’anno prima e le 182 del 2015. Dei 152 interventi in questione, 122 hanno riguardato donne residenti in uno dei dieci comuni del circondario; 24, invece, le pazienti arrivate dai territori extra Ausl e 5 da fuori regione.

In un caso, la residenza era all’estero. Le italiane sono in maggioranza, siamo infatti oltre il 65% del totale: in nessuna delle otto Ausl dell’Emilia-Romagna si registra, a fronte comunque di numeri assoluti decisamente maggiori, una percentuale così alta (la media regionale è del 58,2%).

Analizzando le caratteristiche delle donne residenti nel territorio dei dieci comuni del circondario che hanno fatto ricorso all’Ivg nel 2017, la distribuzione per classi d’età rimane abbastanza stabile, con la maggioranza dei casi concentrati nelle fasce 25-29 anni, 30-34 anni e 35-39 anni (20,5% in tutti e tre i casi, contro il 16,6% di quella 20-24 anni). Relativamente alla modalità per interrompere la gravidanza, anche a Imola prevale l’utilizzo dell’isterosuzione, cioè dell’intervento chirurgico; modalità comunque in calo, a favore di un aumento del ricorso al trattamento farmacologico (RU486), che ha riguardato 34 casi (22,5% del totale).

L’incidenza dell’obiezione di coscienza tra il personale dipendente dell’Ausl imolese riguarda oltre la metà dei medici ostetrici-ginecologi (54,5%) e poco meno di un terzo dei medici anestesisti (29,2%). I corrispondenti dati medi nazionali (aggiornati al 2016) risultano decisamente più elevati (rispettivamente pari al 70,9% e al 48,8%).

A livello regionale proseguono invece gli interventi di educazione alla sessualità nelle scuole da parte degli Spazi Giovani consultoriali. «Lavoriamo da tempo su questi temi così delicati – sottolinea Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la salute –; i Consultori svolgono un ruolo fondamentale, ma si interviene già sui banchi di scuola. Anche la contraccezione gratuita, che la Regione ha introdotto dal primo gennaio di quest’anno per un’ampia fetta di popolazione, può contribuire a far diminuire ancora di più le gravidanze inaspettate e ridurre quindi ulteriormente le interruzioni volontarie di gravidanza, seppur già in costante calo nella nostra regione a partire dal 2004».