Il Passatore, la sua fine e un mistero che resta

Il libro di Camaggi lungo le strade della Romagna

Il Passatore, la sua fine e un mistero che resta

Il Passatore, la sua fine e un mistero che resta

Non c’è niente di eroico nella figura di un bandito. Neanche in quella del Passatore, terrore dei viandanti nelle strade della Romagna. Eppure, proprio a un passo dalla fine, un gesto, una attenzione a un bambino impaurito, aprono uno squarcio di luce in una vita cupa, buia.

Giuseppe Camaggi, che di mestiere fa altro, in particolare nella sanità imolese, che ha respirato l’aria del Passatore nella sua Castel del Rio, ci racconta gli ultimi giorni del bandito in un libro da gustare tutto d’un fiato. ’L’ultimo giorno di Verloc’ è un racconto dalla lingua originale, come una cronaca dell’epoca, che nasce e finisce a Bologna con la sepoltura del Passatore vicino alla Certosa in terra sconsacrata, e che si dipana tra Russi, Lugo, l’Appennino, il casolare abbandonato dove il bandito e i suoi (pochi) sodali vengono circondati. Dove il caporale Calandri lo finisce con una fucilata al volto che lo rende quasi irriconoscibile anche al fratello. Lasciando in fondo un piccolo dubbio: era proprio del Passatore quel corpo, o il suo fantasma gira ancora in Appennino con il suo fucile a due canne pronto a sparare?