FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Morto sepolto dalla frana a Fontanelice, fascicolo archiviato

Il 3 maggio dello scorso anno a Fontanelice l’agricoltore Enrico Rivola veniva travolto dalle macerie Le motivazioni: "Fu una calamità naturale imprevedibile". Oggi Figliuolo torna nel territorio

Fontanelice (Imola), 8 maggio 2024 – Poco più di un anno esatto fa, il 3 maggio, moriva sepolto nel suo letto dalle macerie della propria casa travolta da una valanga di terra, fango e detriti l’unica vittima imolese dell’alluvione dell’anno scorso, l’agricoltore di 78 anni Enrico Rivola.

I vigili del fuoco e i carabinieri il giorno del disastro: da lì l’indagine e l’apertura del fascicolo, archiviato dalla Procura
I vigili del fuoco e i carabinieri il giorno del disastro: da lì l’indagine e l’apertura del fascicolo, archiviato dalla Procura

Accadde in via Casolana, a Fontanelice. Per quella tragica vicenda, la Procura guidata da Giuseppe Amato aprì un fascicolo senza titoli di reato né indagati iscritti: l’obiettivo era far luce su tutte le circostanze che avevano portato all’incidente fatale. Ecco però che dall’attività degli inquirenti non sono emersi reati né tantomeno responsabilità penali per l’accaduto: è stata una disgrazia, dovuta a una calamità naturale imprevedibile. Il fascicolo è stato dunque archiviato.

Rivola, operaio agricolo in pensione, fu come sorpreso da una valanga che travolse e distrusse la casa in cui viveva, a Casamento, piccola frazione a metà tra i comuni di Fontanelice e Casola Valsenio, benché di pertinenza del municipio fontanese. Rivola, nato e vissuto non lontano da Valmaggiore, rimase seppellito vivo dalle macerie di casa sua, dopo che una parete della collina, zuppa dell’acqua che ormai da 48 ore ininterrotte continuava a riversarsi sulla provincia e incapace di assorbirla perché inaridita dalla siccità dei mesi precedenti, si distaccò dal versante, in tarda serata.

Una vera e propria slavina di fango, alberi, massi, che distrusse la casa di Rivola. Il corpo senza vita del pensionato sarebbe stato ritrovato solamente la mattina dopo, vicino al camino di mattoni, ed estratto dai vigili del fuoco e dal soccorso alpino, giunti in elicottero nell’area coinvolta nella frana, dopo ore di lavoro.

Le indagini miravano a capire se quella morte si sarebbe potuta evitare, se qualcosa si sarebbe potuto fare per impedirla e se non fosse stato fatto, e nel caso da chi; se eventuali interventi di manutenzione della collina che sovrastava la casa colonica avrebbero potuto frenare la furia degli elementi. La risposta è stata evidentemente negativa: nulla si sarebbe potuto fare per salvare Rivola.

Proprio oggi, a poco più di un anno di distanza dall’alluvione, nei comuni colpiti arriverà Francesco Paolo Figliuolo, commissario alla ricostruzione. Farà tappa a Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Fontanelice e Mordano.