Accoglienza profughi Ne potranno arrivare 95

Il Circondario ha scelto Trama di Terre, Solco, L’Arcolaio e la Cidas. Guideranno il piano triennale finanziato con quasi 5 milioni di euro

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di Enrico Agnessi

La bolognese L’Arcolaio, le imolesi Trama di Terre e Solco, la ferrarese Cidas. Queste le quattro realtà che dal 1° gennaio 2021 si occuperanno, sostanzialmente in continuità rispetto a quanto già avvenuto nel recente passato, di accoglienza, integrazione e tutela per titolari di protezione internazionale sul territorio. Si è infatti chiusa in questi giorni la procedura aperta dal Circondario. Il perimetro nel quale ci si muove è quello del nuovo Progetto Siproimi (ex Sprar), destinato a ospitare nell’Imolese 95 persone (anziché le 139 del vecchio piano in scadenza a fine 2020) fino alla fine del 2023, con facoltà di proroga tecnica per un periodo non superiore a sei mesi.

L’importo complessivo dell’appalto, un accordo quadro suddiviso in 5 lotti sulla scorta dell’esperienza maturata negli anni scorsi, era di 4,7 milioni (soldi del Governo) compresa l’eventuale proroga. Il progetto numericamente più rilevante si articolerà tra la frazione di Spazzate Sassatelli e forse la città: 35 uomini adulti divisi in abitazioni civili con capienza tra 6 e 14 posti. Se lo è aggiudicato, per una cifra complessiva di 1,4 milioni più l’eventuale proroga, la cooperativa sociale Cidas di Ferrara.

Il lotto da 950mila euro circa, un piano per dare accoglienza, integrazione e tutela a 23 donne (eventualmente anche con bambini) è andato invece all’imolese Trama di Terre, che come da bando dovrà svolgere il servizio utilizzando abitazioni dai tre ai nove posti ciascuna dislocate all’interno dei confini cittadini, frazioni escluse. Alle frazioni, ma non alla già citata Spazzate Sassatelli, è infatti destinato un ulteriore progetto che accoglierà 20 uomini adulti in case da 4 a 12 posti. Lo guiderà Solco, alla quale andranno 830mila euro divisi nei tre anni.

C’è poi il progetto di accoglienza, integrazione e tutela per titolari di protezione internazionale pensato appositamente per Castel San Pietro: oltre 704mila euro per 17 uomini adulti da sistemare, anche in questo caso, in abitazioni civili nelle quale vivere in due, tre, quattro o cinque persone. Il piano più convincente lo ha presentato al Circondario il consorzio di cooperative L’Arcolaio di Bologna. Infine, c’era da assegnare anche il lotto da oltre 100mila euro relativo al coordinamento amministrativo e alla rendicontazione dei progetti in questione. Se ne occuperà la ferrarese Cidas.

Va detto che i requisiti per prendere parte alla gara erano piuttosto stringenti. Potevano infatti partecipare sono quelle realtà che vantavano "almeno una esperienza biennale e consecutiva nella realizzazione di attività di presa in carico di richiedentititolari di protezione internazionale". Hanno dato punteggio, tra l’altro, gli strumenti e le azioni di orientamento e accompagnamento agli inserimenti sociali, abitativi e lavorativi; ma anche la presenza di iniziative concrete e "finalizzate all’adesione partecipata e responsabile degli ospiti a programmiprogetti di pubblica utilità, preferibilmente in rete con i servizi territoriali e le istituzioni pubbliche o private". Un aspetto importante per l’assegnazione dei lotti è stato però anche quello legato alla cosiddetta "accoglienza materiale", vale a dire la quantitàqualità e modalità di erogazione dei beni.