Agrintesa in ginocchio Il magazzino allagato "Danni incalcolabili"

Imballaggi da buttare, sale macchine, frigoriferi e uffici pieni di fango. Il direttore Sintucci: "Prima la sicurezza, poi vediamo come ripartire".

Agrintesa in ginocchio  Il magazzino allagato  "Danni incalcolabili"

Agrintesa in ginocchio Il magazzino allagato "Danni incalcolabili"

Danni inestimabili che soltanto il tempo porterà a quantificare. Si lavora senza sosta nel centro di ritiro e stoccaggio di Agrintesa a Mordano (foto). Uno dei punti strategici sul territorio della nota cooperativa agricola che associa 4mila produttori di ortofrutta e vino. Un colosso della lavorazione e del confezionamento di quei gioielli che la natura forgia nei campi per arrivare sulle tavole di migliaia di consumatori in tutto il mondo.

Ma l’alluvione che ha travolto anche l’area della bassa imolese ha complicato le cose. Proprio lì, in quella via Cavallazzi trasformata per una notte nell’affluente del Santerno esondato. "Lo stabilimento di Mordano è stato completamente allagato. In alcuni punti abbiamo avuto anche 55-60 centimetri di acqua – spiega Giorgio Sintucci, alla guida del sito mordanese –. Da due giorni operiamo senza sosta con una squadra di 30 persone, in azione con bobcat, benne e trattori, per ripulire gli spazi e le attrezzature dal fango". Un quadro devastante: "Si va dagli ingenti quantitativi di imballaggi da buttare ai danni importanti nelle sale macchine, frigo e uffici – entra nel dettaglio il responsabile –. Per prima cosa abbiamo messo in sicurezza il magazzino concentrandoci sulla parte relativa all’impiantistica elettrica. Poi la fase di lavaggio, perché lo strato di limo depositato dalla corrente, se si asciuga, diventa duro come il cemento".

Un disastro ancora incalcolabile in termini economici: "Oltre al materiale di imballo diventato inutilizzabile, sono compromesse le sale quadri che governano i circuiti elettrici di gestione delle celle frigo – sottolinea Sintucci di Agrintesa –. Non parliamo di frigo normali, ma di enormi contenitori capaci di contenere anche 60mila quintali di frutta".

Con i disagi che dal polo di Mordano puntano dritto alla traiettoria percorsa dal letto del fiume: "Agrintesa ha una ventina di stabilimenti – analizza –. I più colpiti sono quelli di Mordano, Sant’Agata sul Santerno e Conselice. Finite le pulizie nel magazzino del paese del circondario imolese proveremo ad entrare per la prima volta in quello di Sant’Agata. Per Conselice? Al suo interno c’è ancora un metro d’acqua".

Nessuna previsione di stime: "Non è ancora tempo. Adesso la nostra priorità operativa verte completamente su sicurezza e pulizia – conclude Sintucci –. Dopo aver effettuato tutte le prove del caso potremo mettere in fila gli elementi e quantificare la mole di questo clamoroso disastro".

Mattia Grandi