Archivio di Stato a rischio chiusura. I sindacati: "Va scongiurata"

Fp Cgil e Cisl Fp: "È un patrimonio. Si crei un tavolo di lavoro, siamo pronti a dare il nostro contributo"

Una decina di anni dopo, la storia rischia di ripetersi. E dopo aver detto addio al tribunale, Imola teme di dover rinunciare presto anche alla sede distaccata dell’Archivio di Stato. Da Bologna, secondo quanto riferito ieri da Cgil e Cisl, è arrivato l’annuncio: i centralissimi spazi al civico 6 di via Verdi, aperti oggi il martedì e il giovedì dalle 9 alle 13 e nei quali si danno il cambio sei dipendenti, devono chiudere.

"Come tutti gli uffici territoriali del ministero della Cultura, l’archivio di Imola soffre da anni di una gravissima carenza di personale, più volte segnalata dalle organizzazioni sindacali – sottolineano Salvatore Bianco (Fp Cgil) e Stefano Franceschelli e Valentina Di Stefano (Cisl Fp) –. Gli archivi, così come le biblioteche, i musei e tutti gli uffici del Mic costituiscono un prezioso presidio culturale e istituzionale sui territori e la loro chiusura rappresenta una sconfitta per tutto il ministero".

Nella lettura dei due sindacalisti, "gli archivi custodiscono documenti che garantiscono la conservazione della memoria delle nostre città e istituzioni e offrono un servizio pubblico essenziale che va garantito tanto per i cittadini, quanto per gli studiosi e per i professionisti che lo frequentano".

Va detto che, per quanto riguarda in particolare gli uffici di Imola, i problemi non mancano. "È noto che la sede presenta criticità rilevanti sia in merito alla conservazione della documentazione sia in merito ai costi di gestione, essendo in affitto in una struttura privata – ricostruiscono i sindacati –. Proprio perché gli archivi offrono un servizio pubblico dichiarato essenziale, non è accettabile la logica dei costi di gestione come parametro univoco per decidere se mantenere una sede aperta o chiuderla. L’archivio imolese, pur non essendo aperto tutti i giorni, presenta dei numeri importanti per quanto concerne i fruitori della sede che potrebbero sicuramente crescere ancora con un organico più consistente e con ulteriori nuove assunzioni. L’incremento del personale permetterebbe inoltre di ampliare l’orario di apertura dell’archivio e di incrementare l’offerta didattica alla comunità scolastica del circondario".

Per questo motivo, Fp Cgil e Cisl Fp chiedono "uno sforzo congiunto della dirigente dell’Archivio di Stato di Bologna e delle istituzioni" affinché "si crei un tavolo di lavoro comune, a cui le parti sociali sono pronte a dare il proprio contributo, per cercare nuovi spazi e soluzioni che sappiano rispondere alle esigenze dei cittadini imolesi". In altre parole, "creare quella sinergia tra istituzioni statali e locali – concludono i sindacati – funzionale a mantenere aperta la sede imolese e a rinnovarla nella progettualità e nella capacità di offrire servizi al pubblico".