ENRICO AGNESSI
Cronaca

Autodromo Imola, calendario in salita

Dubbi di Arpae e Ausl sull’attività 2019. Ma si cerca un accordo

Un momento della scorsa edizione della Superbike sul circuito imolese

Un momento della scorsa edizione della Superbike sul circuito imolese

Imola, 2 aprile 2019 - Si annuncia come previsto difficile, più che nel recente passato, l’iter per l’approvazione del calendario delle attività 2019 dell’Autodromo. Da Arpae e Ausl sono arrivati infatti due pareri sostanzialmente negativi al piano da oltre 130 giornate rumorose presentato da Formula Imola e già avallato da Con.Ami, con quest’ultimo che controlla al 100% la società di gestione del circuito e spinge evidentemente affinché il prossimo bilancio della Spa pubblica si chiuda, dopo un 2018 in rosso, almeno in pareggio. Sia l’Agenzia per l’ambiente che l’Azienda sanitaria hanno come accennato avanzato, in virtù delle rispettive competenze, alcuni dubbi in merito al piano sul quale sarà presto chiamata a esprimersi la Giunta. Si tratta di documenti riservati, dal momento che siamo nel corso di una procedura tra le parti, ai quali Formula Imola potrà rispondere nei prossimi giorni presentando le proprie contro osservazioni.

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L’oggetto del contendere è però noto: da un lato l’Arpae, come del resto quanti abitano nella zona attorno all’Autodromo, difende l’attuale sistema di monitoraggio acustico contestato invece da Formula Imola, che sollecita una ridefinizione dei fonometri. Dall’altro l’Ausl, che da tempo auspica una diminuzione delle giornate rumorose, storce invece il naso (e così pure i residenti) davanti alle tante deroghe chieste dalla società di gestione del circuito.

Oltre alle ormai tradizionali 60 indicate dal Dpr del 2001 (ma anche su questo caso il comitato contesta un’interpretazione troppo estensiva), per il 2019 si parla infatti di ulteriori 30 giornate in deroga ‘speciale’ più altre 36 «entro i limiti ma che potrebbero risultare significative alla postazione 7 sovraesposta», vale a dire quella (discussa) di via dei Colli.

La giunta, almeno per il momento, ha approvato solo una prima parte del calendario, stralciandola dal resto. «Ci vedremo nei prossimi giorni per metterci attorno a un tavolo e sistemare le cose – assicura l’assessore Maurizio Lelli –. La situazione non è così grave, troveremo un punto di incontro».

Decisamente meno accomodanti le due parti in causa. «L’Arpae contesta l’idea di sedime dell’Autodromo troppo estesa che ha Formula Imola – spiega Eddi Dolcetti, portavoce del comitato dei residenti –. E che a sua volta era stata negata anche dal Tar e dal Consiglio di Stato. L’equivoco nasce in buona parte da lì. Per quanto riguarda l’Ausl, già nel 2018 aveva chiesto una diminuzione delle giornate in deroga. E noi, che da anni ci battiamo contro quota 60, di certo possiamo essere solo contrari alle ulteriori richieste di Formula Imola. Ecco perché dico che trovare un accordo mi pare difficile».

Pochi margini di trattativa anche per Uberto Selvatico Estense, presidente della società di gestione dell’attività dell’Enzo e Dino Ferrari, che di recente è uscito dal protocollo operativo sull’impianto. «Chiediamo solo le deroghe nel rispetto della legge – afferma Selvatico Estense, rivendicando il recente pronunciamento del Tar della Toscana, che ha dato in sostanza disco verde all’impianto del Mugello sul versante del rumore –. A Imola c’è un sistema fonometrico che, così com’è, non funziona. E’ come multare un automobilista, che in strada fa i 60 chilometri orari, per aver superato gli 80. Un’intesa? Sulla base di quanto prevede la normativa, sì. Se invece si vuole ridimensionare l’attività del circuito, allora assolutamente no».