
Banca di Imola acquisisce un altro 5% di IF
Banca di Imola crede nel progetto IF. L’istituto di credito aumenta infatti la propria partecipazione all’interno della società di promozione turistica Imola Faenza, passando dall’1 al 6% delle quote. E lo fa assicurandosi una piccola parte del pacchetto messo sul mercato da Con.Ami, tramite una seconda procedura pubblica aperta quest’anno dopo che quella indetta a fine 2021 si era chiusa senza esito. A sua volta, il Consorzio dei 23 Comuni scende così dal 43,40 al 38,40% a fronte di un capitale sociale, quello di IF, di circa 156mila euro.
I termini della vicenda sono ormai noti: in ossequio alla normativa sulle partecipate dagli enti pubblici, il Con.Ami deve uscire quanto prima dalla società di promozione turistica, o perlomeno dimostrare la propria buona volontà davanti alle possibili obiezioni della Corte dei Conti. E il motivo non è un segreto: IF non raggiunge il razionale operativo del minimo di fatturato medio, quantificato in oltre un milione dal ‘Testo unico società partecipate’.
Così, dopo che il primo tentativo non era andato a buon fine, quest’anno il Con.Ami ha aperto una nuova procedura pubblica per la vendita delle quote della compagine di cui è socio maggioritario.
In quest’ultima occasione, si è allargato il campo a un numero maggiore di potenziali investitori, aprendo alla possibilità di presentare offerte frazionate. E Banca di Imola ha risposto ‘presente’ all’appello.
"Ovviamente si è tutti a conoscenza del fatto che per motivi di legge Con.Ami doveva vendere le quote: hanno fatto un bando e si poteva anche prendere tutto – ricorda Giovanni Tamburini, presidente della Banca di Imola –. Noi non siamo mai entrati in operazioni di questo tipo, però abbiamo voluto dare un segnale ai soci, sul territorio, per una realtà che ha comunque un ruolo significativo. Di fronte all’istanza del Con.Ami non ci siamo tirati indietro, lo abbiamo fatto volentieri".
A questo punto il Consorzio pubblico e la società di promozione turistica si aspettano che altri seguano l’esempio. "Non sono a conoscenza di altri che abbiano acquistato quote, ma spero che altri facciano questo passo – è anche l’auspicio del presidente Tamburini –. La nostra parte riteniamo di averla fatta: abbiamo rilevato le quote secondo il loro valore nominale. D’altra parte società come IF nascono non per fare utili, ma sono agganciate al valore della società sul territorio. È chiaro che non abbiamo capacità e motivi per avere un ruolo gestionale; avevamo l’uno per cento, ora siamo al sei. È un segnale del nostro impegno per una realtà importante nel territorio, per dare un segnale di positività".
A seguito dell’operazione, la composizione societaria di IF cambia. Oltre a Con.Ami e alla Banca di Imola, la compagine nata per la promozione del turismo imolese e faentino comprende una lunghissima lista di nomi, pubblici e privati, che sono della partita con percentuali mai superiori al 2,5% ciascuno.
red. cro.