Calendario ’invernale’, motori quasi in silenzio

Dimezzate le giornate in deroga che potrebbero arrivare a quota 37 anche se il comitato chiede un’ulteriore riduzione

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È attesa a inizio settimana l’approvazione, da parte della Giunta, del calendario attività dell’Autodromo relativo ai mesi di gennaio e febbraio. Le uniche ‘vere’ giornate con i motori in pista, antipasto di una stagione destinata a entrare nel vivo a primavera inoltrata, dovrebbero essere le cinque appannaggio della scuderia di Alpha Tauri. A una fase successiva, secondo tradizione ormai consolidata, è rimandato invece il via libera al resto del programma stagionale. È chiaro che il ritorno della Formula 1, previsto per il fine settimana del 16-18 aprile, obbliga Comune, Con.Ami e Formula Imola a una pianificazione diversa rispetto a quella del passato. E questo perché, come ormai noto, l’appuntamento con il Circus dimezza di fatto la possibilità di effettuare 60 giornate in deroga ai limiti di rumore consentiti dalla normativa. Lo scorso anno la conferma del Gran premio arrivò a luglio, dopo che il circuito era rimasto in silenzio per quasi sei mesi. E nonostante l’esigenza di Formula Imola di tornare presto a fatturare per limitare gli effetti della pandemia sul bilancio, non fu troppo complicato per il Comune contenere le giornate più rumorose. Forte anche di una consulenza legale, l’ente di piazza Matteotti si fermò infatti a 37 giornate in deroga. Quest’anno si punta a ripetere quel copione, anche se il comitato Autodromo spinge per scendere a 30. E già in passato i residenti hanno dimostrato di non avere alcuna remora a bussare in Procura per far valere le proprie ragioni. D’altra parte, è ovvio che meno giornate in deroga (e in generale meno appuntamenti rumorosi) vogliono dire minori introiti per Formula Imola, che rischia inoltre di pagare multe salate (paradossalmente proprio al Comune) in caso di sforamenti. Una mano alla società di gestione dell’Autodromo potrebbe darla l’arrivo della nuova barriera in via dei Colli, contestata non a caso dai residenti che giudicano troppo scarso il contributo fornito dalla nuova opera in tema di mitigazione dell’impatto acustico.