Acer, casa a rischio per 12 inquilini. Scovato un furbetto con 520mila euro

Sotto esame anche i beni detenuti all’estero dagli extracomunitari

Da sinistra: Marco Bertuzzi, Ina Dhimgjini e Giuliano Palagi durante la conferenza stampa. In alto, Marchetti

Da sinistra: Marco Bertuzzi, Ina Dhimgjini e Giuliano Palagi durante la conferenza stampa. In alto, Marchetti

Imola, 15 ottobre 2018 - Sono 12 i procedimenti di decadenza, per superamento dei previsti limiti di reddito o patrimoniali (in un caso addirittura per mezzo milione di euro), avviati in città dall’Acer nei confronti di altrettanti inquilini di alloggi pubblici. Quattro, invece, le famiglie che occupano ancora un casa popolare senza più averne diritto mentre, in questo momento, si registra un solo caso di ingresso abusivo. Sono alcuni dei dati forniti ieri dall’assessora alle Politiche sociali, Ina Dhimgjini, dal vicepresidente di Acer Bologna, Marco Bertuzzi, e dal direttore generale dell’Azienda casa, Giuliano Palagi.

A voler fare il punto sulla situazione dei controlli sul territorio è stata propria la Dhimgjini che, nelle scorse settimane, aveva quantificato in oltre un milione di euro il totale delle morosità degli inquilini imolesi. A oggi, dopo che negli ultimi tempi si è intervenuti con maggiore decisione sul recupero crediti, il calcolo aggiornato certifica 1 milione e 360mila euro di affitti non pagati.

Tornando ai dati accennati all’inizio, le 12 famiglie in questione sono state invitate a «documentare le loro condizioni reddituali e verificare le loro situazioni patrimoniali», sottolinea l’assessora. Per ottenere una casa Acer, infatti, non si possono superare i 24mila euro di Isee e i 49mila euro di patrimonio mobiliare (il furbetto di cui sopra arrivava addirittura a 520mila). Nel frattempo, Dhimgjini tiene a ringraziare le famiglie ‘sotto esame’ «per la loro collaborazione e disponibilità» e spiega che «se non avranno più titoli per stare lì si chiederà loro di andarsene, ma se invece il superamento è dovuto, ad esempio, all’assegno di mantenimento o di invalidità, valuteremo, caso per caso, se invitare le famiglie a lasciare l’alloggio o regolarizzare la situazione».

Con Acer, annuncia poi l’assessora, «abbiamo parlato, in vista del rinnovo della convenzione, di temi come l’autorecupero e della possibilità di mettere in campo alloggi per il cohousing». Inoltre, fa sapere sempre l’assessora, «stiamo valutando l’ipotesi di internalizzare lo sportello per la gestione delle case popolari e dell’emergenza abitativa, non per sfiducia ma per operare con maggiore vicinanza agli utenti».

La prossima settimana, intanto, ci sarà un incontro con i vertici provinciali e regionali della Guardia di finanza per attuare il nuovo protocollo sui controlli, tra cui quelli sui possedimenti all’estero dei cittadini extracomunitari. Sulla questione, la Dhimgjini spiega che «la Regione dà ai Comuni la facoltà di dichiarare inammissibili le domande di chi non presenta i certificati: noi l’abbiamo già inserito nel Dup, e faremo una modifica al regolamento» chiedendo l’autocertificazione «richiesta dal Dpr 445/2000, in assenza della quale dichiareremo inammissibile la domanda, anche per evitare le lungaggini nel rilascio del certificato da parte delle ambasciate dei Paesi di provenienza». L’impatto dell’operazione sulla realtà imolese «non sarà ininfluente», riconosce l’assessora, precisando comunque che «lo straniero residente ha gli stessi diritti» di chi è nato e cresciuto a Imola.

Sulla partita interviene Daniele Marchetti della Lega che plaude all’apertura fatta dall’amministrazione comunale sull’autorecupero degli alloggi popolari, per permettere così agli assegnatari di effettuare piccoli lavoretti per riqualificare gli alloggi. «È sempre stata una nostra proposta, che abbiano rivolto anche alla nuova giunta fin dal primo Consiglio di questo mandato».

«Oltre a esprimere il nostro apprezzamento per quanto riguarda l’autorecupero, invitiamo la maggioranza a mantenere alta l’attenzione sull’operato di Acer, soprattutto se si andrà realmente verso un rinnovo della convenzione. A nostro avviso la gestione andrebbe efficientata. Sono troppe le problematiche che ci vengono segnalate dagli utenti e che trovano riscontro nelle verifiche che abbiamo sempre effettuato nel tempo». Quanto al recupero delle morosità, Marchetti chiedie una lotta dura contro i furbetti: «Ma attenzione a non fare di tutta l’erba un fascio. Va vaerificato caso per caso. Spesso infatti, le difficoltà emergono anche a causa delle elevate tariffe delle utenze. Chiediamo quindi una corretta e adeguata gestione del patrimonio immobiliare pubblico da troppo tempo trascurato».