
Case Erp, le graduatorie. A stranieri 12 alloggi su 18
Gli stranieri sorpassano gli italiani nelle nuove assegnazioni delle case popolari. Dei 18 alloggi di Edilizia residenziale pubblica attribuiti nel corso del 2022 (ultimo dato disponibile), 12 sono andati a famiglie arrivate dall’estero. Nel 2021, invece, a fronte di 50 nuove assegnazioni, il bilancio era in parità: 25 a 25. Prima di allora, gli italiani avevano sempre beneficiato della maggioranza delle attribuzioni: 13 a 8 nel 2020; 17 a 15 nel 2019; 11 a 10 nel 2018. Insomma, un’inversione di tendenza.
Per effetto dei dati di cui sopra, a fronte di 701 case popolari assegnate oggi in città, gli intestatari italiani sono scesi a quota 547, vale a dire il 78% del totale (ma erano l’82% nel 2018). Gli stranieri sono saliti invece a 154 (22%), contro i 130 del 2018. Tutti i dati sono aggiornati al 2022 e fanno riferimento a una popolazione complessiva, quella imolese, di quasi 70mila residenti. E nella quale la quota straniera è di poco superiore al 10% del totale.
Numeri che non piacciono alla Lega. Il consigliere comunale e regionale, Daniele Marchetti, parla di "discriminazione al contrario" e contesta il ‘no’ all’applicazione da parte dei Comuni di premialità legate all’anzianità di residenza arrivato dalla Giunta del presidente Stefano Bonaccini. "Un criterio che penalizza i sindaci, va a delegittimare la possibilità per gli amministratori di introdurre questa premialità nella gestione del proprio patrimonio immobiliare pubblico, che già di per sé è una sovrapposizione a livello normativo che sarebbe assolutamente da evitare", protesta l’esponente del Carroccio. E rilancia: "Non pago, il Pd continua a difendere una decisione scellerata sostenendo di andare a eliminare qualsiasi criterio discriminatorio, quando in realtà ad essere discriminati sono proprio i cittadini da più tempo residenti sul territorio emiliano-romagnolo".
Nel 2021, nell’area della città metropolitana di Bologna, le case assegnate a stranieri sono state in media il 46,19%, percentuale salita al 57,65% l’anno successivo.
Da qui le obiezioni di Marchetti. "È impensabile per un’amministrazione pubblica sbattere la porta in faccia a chi ha versato per più anni le tasse sul nostro territorio mentre ad accedere a questi servizi spesso sono persone che si sono stabilite qui recentemente – conclude il leghista –. È una questione di giustizia sociale. Chi ha contribuito al benessere del nostro territorio e al mantenimento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, deve avere un criterio di premialità. L’auspicio è che la maggioranza ammetta di aver sbagliato e proponga azioni correttive a un testo che discrimina gli emiliano-romagnoli".