Caso Bio-on, sindacati in pressing sull’Inps

Le organizzazioni dei lavoratori chiedono il prolungamento della cassa Covid: "Per ora sono gli unici ammortizzatori attivabili"

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Il tempo passa e la fine della cassa integrazione si avvicina, così curatori fallimentari e sindacati, dopo un faccia a faccia avuto il 14 settembre, vanno in pressing sull’Inps per chiedere di sbloccare la partita degli ammortizzatori sociali di Bio-on, l’ex Unicorno della bioplastica con stabilimento a Castel San Pietro e sede legale a San Giorgio di Piano, fallito due anni fa e con gli ex vertici al centro di un’inchiesta per manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali. Intanto si continua a lavorare per trovare un possibile acquirente: ci sono alcuni contatti, ma non offerte vincolanti. In un comunicato congiunto curatori e sindacati parlano di "necessità di approfondire alcune manifestazioni di interesse pervenute alla curatela, finalizzate a garantire la continuità produttiva e, quindi, l’auspicabile salvataggio dell’azienda". Insomma, qualcuno interessato al dossier c’è, dopo che le prime due aste sono andate deserte nei mesi scorsi con i prezzi di partenza a 95 e 72,5 milioni. Serve tempo, ma le lancette indicano nel 9 ottobre la scadenza degli ammortizzatori per i 12 dipendenti di Bio-on Plants e nel 13 ottobre quella degli ammortizzatori per gli 11 dipendenti di Bio-on Spa. Sindacati e curatori stanno studiando il modo di prolungare la cassa Covid di 13 settimane ed è stata interpellata l’Inps, che però per ora non ha risposto. Così in una nota congiunta curatori e sindacati sollecitano "una risposta, da parte dell’Inps, alle nostre istanze circa l’applicabilità degli ammortizzatori Covid ovvero la possibilità di proroga degli stessi che, oggi, sarebbero a nostro parere gli unici attivabili". Inoltre c’è anche il nodo dei dipendenti in cassa a zero ore: "Poniamo la richiesta al medesimo organo competente di velocizzare il pagamento delle quote di cassa integrazione straordinaria non ancora erogate".

A breve ci sarà anche un incontro con le istituzioni locali. "La richiesta di sollecitazioni è un bene, mi sembra che andiamo verso la predisposizione del prossimo bando – commenta l’assessore al Lavoro Vincenzo Colla –. A breve faremo anche un punto insieme, per capire che tipo di traiettoria dare a una società che per noi resta un asset molto importante". Per Vittorio Caleffi (Uiltec) "il fatto che ci siano soggetti ancora interessati a questo progetto è assolutamente positivo". La speranza, secondo Assunta Marseglia (Femca Cisl), c’è ancora: "Non vogliamo un ammortizzatore per spirare il più avanti il possibile".

r. r.