Con.Ami, utili in crescita: obiettivo 9 milioni

I maxi-dividendi di Hera fanno sorridere il Consorzio. "Ma rincari e instabilità rappresentano fattori di rischio per il futuro"

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di Enrico Agnessi

Un milione di utile in più rispetto allo scorso anno, per effetto innanzitutto dei maggiori dividendi garantiti da Hera. È la previsione di bilancio del Con.Ami, contenuta nella relazione semestrale approvata dall’assemblea dei soci del Consorzio. Al giro di boa del 2022, l’ente dei 23 Comuni presenta infatti un risultato netto di oltre 4,5 milioni, destinati a raddoppiare di qui al 31 dicembre. L’obiettivo è ora quello di chiudere l’anno con un utile di 9 milioni 178mila euro, contro gli 8 milioni 190mila euro del consuntivo 2021.

Oltre a Hera (13 milioni di dividendi contro gli 11,9 milioni del 2021), vanno meglio di un anno fa anche le altre società partecipate dal Con.Ami: Acantho (da 958mila euro a 992mila), Sfera (da 194mila euro a 278mila) e Bryo (da 80mila a 100mila euro). Un tesoretto da quasi 14,4 milioni definito "in sensibile incremento" rispetto al bilancio precedente.

"L’attuazione dei programmi e dei progetti previsti per il 2022 è coerente con le previsioni effettuate all’inizio dell’anno – si legge nella relazione semestrale del Consorzio –. Sulla base degli indirizzi dell’assemblea consortile, il Con.Ami ha proseguito, anche con la collaborazione delle proprie società partecipate, l’azione di consolidamento delle attività caratteristiche (come ad esempio investimenti per il servizio idrico integrato e la gestione del patrimonio immobiliare) e nel contempo ha sviluppato progetti innovativi, ad alto valore aggiunto per i territori e capaci di intercettare le diverse opportunità di finanziamento, europee, nazionali e regionali, di sostegno agli investimenti". In questo senso viene rimarcato lo sviluppo del piano integrato ‘Parco dell’Innovazione-Complesso Osservanza’, con 17 milioni del Pnrr da gestire.

La proiezione al 31 dicembre prevede inoltre un incremento dei ricavi caratteristici che passano dagli 8,4 milioni di euro dello scorso anno agli 8,6 milioni del 2022. "L’aumento – spiegano da Con.Ami – è riconducibile principalmente all’incremento relativo all’aggiornamento Istat del canone di affitto di ramo d’azienda servizio elettrico e agli effetti della stipula del contratto di locazione dell’immobile ex-Beccherucci con l’Inps".

Nel complesso, sono in linea con il 2021 i ricavi da canoni e convenzioni. Sono invece in crescita i costi di struttura, spinti dai rincari delle utenze dell’inflazione nonché dalle spese sostenute a seguito dell’incorporazione della società Osservanza.

"I risultati conseguiti, ancorché parziali, assumono un valore ancora più rilevante se si tiene conto dell’inasprirsi di alcune criticità del contesto economico, sociale e ambientale – rivendicano dal Con.Ami –. Nel primo semestre 2022 si è registrata la prosecuzione della ripresa economica post pandemia, ma nel contempo lo straordinario incremento dei costi energetici, anche dovuto al conflitto bellico in Ucraina tutt’ora in corso, l’instabilità dei prezzi delle materie prime, la carenza delle risorse idriche e, più in generale, l’impatto del cambiamento climatico sui sistemi produttivi e sui servizi, rappresentano fattori di rischio da monitorare durante la gestione dell’anno corrente e di quelli a venire".