ZOE PEDERZINI
Cronaca

Dichiarata morte presunta. Menetti sparì nel 2009. Il caso resta un mistero

In tribunale l’epilogo sul pensionato di cui si persero le tracce 16 anni fa. Iannuccelli, legale della famiglia: "Udienza dolorosa per la moglie e la figlia".

Le ricerche dei carabinieri nel 2009 dopo la scomparsa. In piccolo Nicola Menetti, ieri dichiarato come morto presunto

Le ricerche dei carabinieri nel 2009 dopo la scomparsa. In piccolo Nicola Menetti, ieri dichiarato come morto presunto

"Gli uomini non spariscono nel nulla". La famiglia di Nicola Menetti, e il loro avvocato, Barbara Iannuccelli, non hanno mai creduto alla pista dell’allontanamento volontario e, dal 2009, non hanno mai smesso di cercarlo nè di provare a trovare piste nuove ed informazioni. Ieri, purtroppo, l’amaro epilogo, sancito da un’udienza del tribunale di Bologna: è stata dichiarata la morte presunta del pensionato sparito il 20 febbraio 2009 da Monghidoro. Il 62enne di Toscanella di Dozza, nell’Imolese, conduceva una vita tranquilla da pensionato insieme alla moglie e alla figlia, Monia. Si dedicava ai suoi hobby e, spesso, andava a trovare la madre, anziana, che viveva in frazione Frassineta di Monghidoro. Lo stesso territorio in cui risedeva, e risiede tuttora, il fratello Sandro. Quell’11 febbraio di sedici anni fa Menetti era partito da Toscanella alla volta dell’Appennino bolognese proprio per andare dalla madre, stare con lei qualche ora e prendersene cura perché quel giorno la badante si era presa un permesso per sbrigare alcune faccende personali.

L’ultimo avvistamento di Menetti fu quello stesso giorno, nei pressi del Parco della Martina, mentre usciva da casa: a vederlo fu il fratello Sandro poi il 62enne è sparito nel nulla. La sua vettura, una Fiat Multipla, venne trovata sempre in località Frassineta, nei pressi di una casa di proprietà della famiglia che era in vendita. Le chiavi erano inserite nel cruscotto e i finestrini leggermente abbassati. Dopo lunghe infruttuose ricerche dell’uomo sulla vicenda venne aperta un’inchiesta per omicidio e soppressione di cadavere. Tanti i sospetti e le voci che, per anni, si sono rincorse sul crinale appenninico, ma il fascicolo venne, poi, archiviato per mancanza di indizi. Nel 2018 la legale Barbara Iannuccelli, con la famiglia del 62enne, chiese la riapertura del caso. Ieri l’epilogo: "Abbiamo fatto pubblicare il decreto del Tribunale sulle maggiori testate giornalistiche per ben due volte, ma nessuno si è fatto avanti per dare informazioni – dichiara l’avvocata della famiglia Iannuccelli –. Una udienza dolorosa per moglie e figlia nonostante il notevole lasso di tempo trascorso. L’ennesima scomparsa di una brava persona rimasta senza risposte".