Castel San Pietro, un altro candidato. Gherardi in campo: "Voce alle frazioni"

Dopo Marchetti e Mazzoni ci prova l’ex Dc, 82 anni, con una lista civica "senza partiti". Il perché dell’addio a Tinti: "Con lui non ho trovato nessuna partecipazione".

Ecco un altro candidato. Gherardi di nuovo in campo: "Diamo voce alle frazioni"

Ecco un altro candidato. Gherardi di nuovo in campo: "Diamo voce alle frazioni"

di Claudio Bolognesi

E tre. Dopo Francesca Marchetti per il centrosinistra e Davide Mazzoni per il centrodestra, arriva anche il terzo candidato sindaco per la tornata elettorale di giugno. Sarà Marco Gherardi, 82 anni di cui la metà spesi nella politica castellana, a tentare la scalata alla poltrona che Fausto Tinti lascerà dopo dieci anni di governo della città. Lo farà, Gherardi, da candidato di una civica "svincolata da ogni partito", hanno tenuto i fondatori del Movimento Popolare per Castello Florio Baroncini e Giacomo Zaniboni che hanno dato vita appunto alla civica "Il patto x Castello", simbolo con sfondo del tricolore italiano, un arcobaleno "che significa speranza, speranza di cambiamento", e al centro la torre del Cassero, l’ex Pretura e, volutamente di grandezza pari agli altri due storici simboli del capoluogo, il centro civico di Osteria Grande, "perché per noi le frazioni conteranno quanto il capoluogo". "La parola patto ha molti significati, ma il primo tra tutti è che vogliamo lavorare insieme ai cittadini di Castel San Pietro Terme, e ricercare ogni giorno, con loro, il bene della nostra comunità", lo spot lanciato da Gherardi, una vita nelle file della Dc ("sono entrato in consiglio comunale nel 1970, e ci sono rimasto fino al 1995 con vari ruoli, come segretario e come capogruppo"). Gherardi nell’ultima tornata elettorale aveva fatto parte di una civica in appoggio a Fausto Tinti, ma poi aveva abbandonato per le stesse ragioni che lo portano oggi a tentare la nuova avventura da candidato sindaco. "Non ho trovato nessuna partecipazione, le consultazioni erano ristrette a pochi, e di fatto si decideva senza ascoltare i pareri di nessuno, un po’ quello che è toccato ai cittadini in questi anni. Non è questa la politica in cui mi riconosco e non è questa la politica che faremo", avvisa Gherardi, che nella lista degli errori di chi sta chiudendo il mandato da sindaco mette "la piscina con la mancata manutenzione che costringerà a una spesa enorme e inutile, le scuole di Osteria Grande che aspettano di essere completate a dieci anni dal primo annuncio, le rotonde annunciate e mai realizzate". Ma prima di tutto, dovesse diventare sindaco, Gherardi partirà "da strade e marciapiedi, in condizioni pietose. E dalla Fonte Fegatella, dove bastano una manciata di euro per sistemare tutto, e invece da anni è stata abbandonata dall’amministrazione comunale, divorata dal tempo che passa". Detto che il Patto per Castello lamenta "il boicottaggio sulle firme che sta facendo il Pd contro di noi", la civica ha già pronto il vicesindaco, Florio Baroncini, e il 3 maggio organizzerà una cena di autofinanziamento, poi avrà un banchetto stabile ogni lunedì di mercato in piazza XX Settembre.