Formula Imola, ecco quanto costa il Cda

Niente compenso per il neo presidente Minardi (già in pensione). Ai quattro consiglieri vanno 6mila euro lordi l’anno ciascuno

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di Enrico Agnessi

Ventiquattromila euro lordi annui, con il neo presidente Gian Carlo Minardi che però non percepisce compenso in quanto già pensionato. È il costo del nuovo Consiglio di amministrazione di Formula Imola, entrato in carica a inizio 2021. Vanno infatti 6mila euro lordi a ciascuno dei suoi quattro membri: Susanna Caroli, 46 anni imolese, dottoressa commercialista; Aldo Costa, 59 anni parmense, direttore tecnico a Dallara Automobili; Augusto Machirelli, 65 anni imolese, ex direttore generale di Con.Ami e attualmente consulente aziendale; Valeria Vignali, 43 anni modenese, professoressa associata dell’Università di Bologna.

Il 73enne Minardi è invece ‘in quiescenza’, motivo per il quale, in virtù delle ultime normative sulle società pubbliche (Formula Imola è partecipata al 100% dal Con.Ami), svolge il proprio incarico a titolo gratuito.

Insomma, se da un lato il Consiglio di amministrazione di Formula Imola è tornato a essere composto da cinque elementi, rispetto ai tre del recente passato, dall’altro i costi per le casse pubbliche dimuiscono. E questo nonostante le indennità dei singoli membri siano di fatto raddoppiate. Sì perché, prendendo in esame gli ultimi due Cda di Formula Imola, vale a dire quelli da tre componenti nominati dall’assemblea dei soci del Con.Ami rispettivamente a maggio 2017 e agosto 2020, si scopre che, al di là dei 40mila euro per il presidente, il compenso per i consiglieri si limitava a 3mila euro ciascuno.

In pratica, si torna così alle retribuzioni del 2014, quando il Cda era di cinque membri; e a ciascuno spettavano appunto 6mila euro. All’epoca, oltre ai 18mila euro per il presidente, c’era però anche un vice da 16mila euro. Inalterate invece, dal 2014 a oggi, le retribuzioni dei componenti del collegio sindacale di Formula Imola: 4.500 euro per il presidente e 3mila euro per ciascuno dei due sindaci effettivi.

Un compenso decisamente più alto si prospetta, sulla scorta di quanto avviene già per le altre società partecipate dal Comune vedi Area Blu o lo stesso Con.Ami, per il nuovo direttore generale di Formula Imola. Al successore di Roberto Marazzi al timone della Spa di gestione del circuito (in questi giorni si chiude la raccolta delle candidature) andrà infatti un contratto triennale (rinnovabile per ulteriori 24 mesi), con un compenso di 90mila euro lordi per il 2021 e altrettanti per il 2022; somma che sale a 100mila euro nel 2023. Il tutto più ulteriori bonus (fino al 25%) in caso di raggiungimento degli obiettivi e benefit entro il tetto massimo del 3%. In particolare, al futuro direttore di Formula Imola si chiede di "realizzare e sviluppare un’organizzazione idonea alla migliore utilizzazione delle risorse aziendali, umane e materiali, in piena autonomia tecnico-amministrativa di decisione e di direzione". Il nuovo arrivato avrà chiaramente la "responsabilità gestionale della società" nell’ambito della quale "assumerà tutte le iniziative e i provvedimenti operativi che non siano riservati ad altri organi" della Spa.