Furti nei cimiteri di Imola, tombe spogliate dei fregi

Da Linaro al Piratello, tante segnalazioni dei cittadini: sparite in particolare una cinquantina di borchie di ottone, dal valore di mille euro

Una delle lapidi a cui sono stati asportati gli ornamenti

Una delle lapidi a cui sono stati asportati gli ornamenti

Imola, 22 luglio 2022 - Da quei sepolcri dimenticati dal tempo rubavano oro e monili preziosi. E, a distanza di secoli, ancora non è scomparsa l’avidità dei ‘tombaroli’: non portano più via oro, ma borchie e decorazioni da lapidi, gettando nello sconforto le famiglie di tanti defunti. Accade in diversi cimiteri imolesi: da quello di Linaro, fino al monumentale Piratello.

Furti nei cimiteri di Imola, arrivano le telecamere

Moltissime le segnalazioni da parte dei visitatori. C’è chi si è rivolto ai carabinieri, chi alla polizia locale, oppure direttamente ad AreaBlu, che da tempo ha in gestione le aree cimiteriali fra Imola, Medicina, Mordano e Castel Guelfo.

Dalle tombe spariscono gli ornamenti: fattura e metallo pregiato li rendono oggetti difficilmente rivendibili, così come sono. Ma una volta fuso, il loro materiale, solitamente ottone o rame, di questi tempi non è certo a buon mercato.

"Le prime segnalazioni le abbiamo avute dal cimitero di Linaro", spiega Francesco Gonfiantini, responsabile area gestione patrimonio cimiteri di Area Blu. "A sparire – prosegue – sono state una cinquantina di ‘borchie’ metalliche, vale a dire coperture estetiche per i dadi che tengono ferme le lapidi in marmo".

Non si tratta quindi di un caso isolato, ma di una vera e propria razzia di questo tipo di ornamenti composti da metallo pregiato, solitamente ottone. "Il loro valore, da nuovi – spiegano da un’agenzia di onoranze funebri imolese –, sfiora a volte anche i trenta euro".

Moltiplicando per la cinquantina di pezzi scomparsi solo a Linaro il conto è presto fatto: si va ben oltre il migliaio di euro.

Ma l’avidità dei tombaroli si è spinta anche all’interno del cimitero monumentale del Piratello, in particolare nel settore C, dove hanno puntato a qualcosa di decisamente più importante.

"Hanno staccato e rotto i vasi per i fiori – prosegue Gonfiantini –, probabilmente colpendoli con una mazza. Per svitarli bisogna rimuovere la lapide". Insomma, oltre al furto anche un danno consistente per una serie di sepolcri: in tutto una ventina, nella conta, quelli a cui sono spariti i vasi o le borchie, diverse anche le segnalazioni ‘sommerse’ dei cittadini, probabilmente non arrivate agli uffici della società o a quelli delle forze dell’ordine.

"Le famiglie sono molto dispiaciute – prosegue il responsabile -, non tanto per il danno economico, quanto per quello morale. Per quel che si potrà verremo loro incontro".

Già, perché pure i vasi in metallo da applicare sui marmi hanno prezzi che variano dai 100 euro a salire. Nel frattempo AreaBlu si è attivata, sporgendo denuncia all’ufficio di polizia locale. Non è la prima volta che sparisce qualcosa dal cimitero. Già anni fa, infatti, i ‘predoni’ si erano accaniti su grondaie in rame e altri ornamenti metallici.