Green pass a Imola, i dubbi del sindaco: "Solo per spostamenti e grandi eventi"

Il sindaco: "È fondamentale, ma evitiamo altri problemi ai ristoratori. Vacciniamoci e usiamolo quando c’è il rischio di assembramenti"

Il sindaco Panieri rimarca anche l’importanza della vaccinazione

Il sindaco Panieri rimarca anche l’importanza della vaccinazione

Imola, 20 luglio 2021 - Accelerare sulla vaccinazione, a costo di renderla obbligatoria (oltre che per i sanitari) anche per i lavoratori del mondo della scuola e, più in generale, per quelli del pubblico impiego. Ma limitare l’uso Green pass, che pure resta uno "strumento fondamentale", solo ai casi in cui c’è un reale rischio di assembramento. Il sindaco Marco Panieri vede con un certo scetticismo un’applicazione massiccia del lasciapassare elettronico ottenuto da quanti si sono immunizzati contro il Covid, provvedimento che pure il Governo sta valutando in queste ore. E lo fa anche sulla scorta delle preoccupazioni espresse ieri su queste pagine da alcuni ristoratori imolesi: favorevoli sì alla misura e pronti a venire incontro alle richieste delle istituzioni pur di scongiurare il pericolo di nuove chiusure, ma dubbiosi sui controlli da portare avanti nel concreto. «Rimarco innanzitutto l’importanza della vaccinazione – avverte il primo cittadino, che in Giunta ha tenuto per sé la delega alla Sanità –. Il Green pass ne è la diretta conseguenza: uno strumento semplice e pratico, che però non deve diventare un ulteriore peso per i ristoratori, già duramente colpiti in questi mesi: la loro attività va semplificata, riducendone al minimo le problematicità". Insomma, almeno per quanto riguarda questo settore, meglio cambiare approccio. "Il Green pass lo vedo più utile per gli spostamenti, i matrimoni e i grandi eventi nei quali ci sono concentramenti importanti di persone, dove è importante anche la registrazione delle presenze, che non per andare a mangiare una pizza in due persone – osserva il sindaco Panieri –. Con i numeri di oggi, non se può immaginare un utilizzo tout court per ogni tipo di attività, né chiederne l’esibizione quando si va al supermercato o in qualsiasi altra circostanza". A proposito di grandi eventi, il Comune in questi giorni è al lavoro per organizzare, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, la prima edizione di ‘Imola in musica’ dell’era Covid, visto che l’appuntamento dello scorso anno è saltato. Oltre ai tradizionali concerti più di nicchia, in cartellone ci sono anche show in grado di richiamare alcune migliaia di spettatori come l’esibizione di Ghemon e quella di Daniele Silvestri in piazza Matteotti. "Stiamo ragionando sui protocolli da applicare – riferisce il primo cittadino –. Non possiamo pensare a una manifestazione ‘normale’ come quelle degli anni scorsi. Nulla è ancora stato deciso, ma è probabile che ci siano concerti con gli spettatori seduti e il numero delle presenze contingentate". Infine , il pensiero torna a quanto accadrà o rischia di accadere il prossimo autunno, quando l’obiettivo comune resta quello di scongiurare una quarta ondata della pandemia o almeno di evitare, tramite la vaccinazione, che l’aumento dei casi di Covid abbia conseguenze significative sui carichi ospedalieri. "Se servirà una terza dose di vaccino, per chi a gennaio ha ricevuto la prima, andrà fatta", immagina il sindaco Panieri. E sull’obbligo di immunizzazione per il personale scolastico, invocato ieri a gran voce dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, aggiunge: "Non è una brutta idea. Chi svolge un servizio pubblico ed è a contatto con un grande numero di persone deve assolutamente vaccinarsi. Anch’io ho aspettato il mio turno e mi sono vaccinato. È ora che lo facciano tutti. E poi continuiamo a mantenere comportamenti corretti e a puntare sullo screening – conclude il primo cittadino –, magari evitando di scaricarne la spesa sempre sul pubblico. Solo in questo modo potremo uscirne".