di Enrico Agnessi
Per coprire tutta la terrazza sui box dell’Autodromo servono 5 milioni. Dunque, una volta terminato il primo lotto di lavori da 2,8 milioni (cantiere in partenza nel 2025 e destinato a concludersi l’anno successivo), ne serviranno altri 2,2 per completare gli altri tre stralci. Questo almeno secondo i calcoli del Comune, riportati ieri in commissione consiliare da Alessandro Bettio, dirigente dell’area Gestione e sviluppo del territorio del Municipio.
I fondi per il lotto iniziale, che servirà a ospitare solo 500 delle duemila persone previste quando tutti e tremila i metri quadrati dell’opera saranno realizzati, li mettono come ormai noto Regione (2,2 milioni) e Comune (600mila euro). Per il resto, bisognerà usare fondi di Con.Ami. Non a caso, già da tempo il Consorzio ha dirottato su tale investimento i tre milioni tolti dalla riqualificazione dell’ormai ex tribuna ecologica della Tosa.
Detto che, secondo quanto assicurato dalla relazione di progetto, ciascuno dei lotti sarà "realizzato per assicurarne la piena indipendenza e funzionalità indipendentemente dalla realizzazione delle altre parti", l’intervento continua a far storcere il naso all’opposizione.
"Ancora una volta spese rilevanti per l’Autodromo il cui futuro è perlomeno incerto – protesta Simone Carapia (FdI) in riferimento alla scadenza del contratto con la Formula 1 nel 2026, tema sollevato nei giorni scorsi anche dal capogruppo meloniano Nicolas Vacchi –. Pare che l’Autodromo faccia cadere sulla città una pioggia di milioni, ne dubitiamo. Ancora una volta viene privilegiata la visibilità e non la sicurezza di quanto da tempo già finanziato dal commissario Figliuolo intervenendo su situazioni di emergenza dopo l’alluvione".
La replica della Giunta è affidata agli assessori Pierangelo Raffini (Lavori pubblici) e Michele Zanelli (Urbanistica).
"Stiamo operando su diversi fronti contemporaneamente – rivendica Raffini –. C’è un ampliamento dell’Autodromo nell’ottica della polifunzionalità, ma ci sono anche gli interventi su fiume e fognature. Operiamo su più campi allo stesso modo e in maniera equa: abbiamo a cuore tanto il prestigio della città quanto la sicurezza degli imolesi".
E Zanelli: "Tutte le volte che si interviene su una rilevante infrastruttura cittadina, sembra che si tolgano finanziamenti da un’altra parte. Non è così: la Giunta procede per programmi a medio termine, che richiedono pianificazione e strategia. Oltre a studiare un sistema per la messa in sicurezza del territorio dopo l’alluvione, dobbiamo portare avanti la valorizzazione dei servizi di eccellenza del territorio. E se vogliamo pensare a una diversificazione sostenibile degli eventi in Autodromo, bisogna investire".