
Il potenziamento della ferrovia. Panieri: "Mancato il coinvolgimento. Vanno valutate tutte le alternative"
Prorogare il termine per la presentazione delle osservazioni (oggi fissato al 7 luglio) e imprimere un "cambio di passo" al dibattito pubblico. Nel giorno in cui il tema del potenziamento della ferrovia approda in Consiglio comunale (nessuna votazione, solo comunicazioni bipartisan), il sindaco Marco Panieri lancia un nuovo appello a Rfi.
Lamentando ancora una volta la "mancanza di coinvolgimento" nella stesura del progetto (quest’ultimo definito "ancora in fase embrionale" dal primo cittadino), Panieri ha chiesto che d’ora in avanti il procedimento "non si limiti al rispetto formale degli adempimenti di legge", ma consenta "una valutazione reale di tutte le alternative in gioco".
La richiesta del Comune, rilanciata ieri anche dalla Regione che attraverso l’assessore Andrea Corsini (e dagli altri sindaci interessati). ha auspicato l’apertura di "un tavolo di confronto con le amministrazioni per decidere insieme il progetto migliore", è ormai nota: non scartare (come invece sembra aver già fatto Rfi) l’ipotesi di un affiancamento dell’attuale linea ferroviaria per aggiungere gli altri due binari previsti, anziché pensare solo alle tre alternative (contestate da residenti e agricoltori) vicino al tracciato autostradale.
"La documentazione presentata è del tutto insufficiente sul piano tecnico per poter affrontare una valutazione approfondita del progetto – manda a dire ancora il sindaco Panieri, in vista dell’incontro con del 12 giugno in Comune con i tecnici –. E tanto più, come si è visto, per consentire agli enti locali, alle istituzioni, agli stakeholder, ai cittadini di esprimere un giudizio motivato, al di là dell’allarme provocato da linee di tracciato che appaiono calare sul territorio senza una considerazione degli impatti reali".
In questa ottica, il primo cittadino cita le immagini, diffuse sull’onda della preoccupazione crescente dai residenti, con i rendering dei viadotti vicino all’autostrada.
"Forse sono state create con l’intelligenza artificiale, non lo so – prosegue Panieri –. Sono finite anche sui volantini di protesta, ma nulla c’entrano con il progetto: lì siamo molto sopra i 18 metri" (altezza prevista da Rfi nell’ipotesi più impattante). Va detto che nel documento di fattibilità delle varie alternative, le scansioni con le contestate pile dei viadotti (più basse) ci sono. Ma "coerentemente con il livello attuale di progettazione, sono da intendersi puramente indicative", assicurano da Rfi.
Nel frattempo, l’opposizione protesta. "Il Comune si è attivato in ritardo – protesta il civico Renato Dalpozzo (lista Cappello) –. Se si fosse mosso prima, non si sarebbe creato questo scompiglio tra le popolazioni di Chiusura e San Prospero. E il confronto sarebbe partito in maniera più ordinata".
Punta il dito contro l’operato della Giunta, allargando le critiche anche a quella regionale, pure il centrodestra. "Perché non sono state chieste subito modifiche al progetto?", incalza Nicolas Vacchi di Fratelli d’Italia. E il leghista Daniele Marchetti: "Del potenziamento della ferrovia si parla da anni, gli enti locali andavano coinvolti tempo fa. Bisognava poi rassicurare i cittadini spiegando loro che siamo ancora in una fase preliminare, e che le ruspe non arriveranno domani". Insomma, un "modo di progettare da dilettanti allo sbaraglio", taglia corto Ezio Roi (M5s), che plaude alle proteste dei residenti in quanto "i primi a pagare per questi errori sono loro".