"Illuminazione pubblica, il Comune taglia dopo aver fatto la ’cicala’"

Il consigliere Carapia: "Si sono accorti solo ora di quello che sta accadendo. Pensano solo alla visibilità"

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"Dopo essersi inventati gli street tutor, a Imola serviranno i còdega come nella Venezia del Cinquecento, dove il doge istituì questa nuova professione per contenere l’aumento di aggressioni e rapine notturne. Accompagnavano con una lanterna i veneziani che erano in giro".

Il leghista Simone Carapia fa ricorso al consueto sarcasmo per commentare l’ordinanza attraverso la quale il sindaco Marco Panieri ha disposto lo spegnimento dell’illuminazione pubblica fino a quattro ore a notte.

"Anche a Imola avremo bisogno di un ‘fattorino della luce’ – avverte il consigliere comunale di opposizione –. Marciapiedi, strade sconnesse e quant’altro possono essere motivo d’inciampo e rovinose cadute, oltre al principale tema della sicurezza. L’ordinanza è stata fatta per risparmiare 320mila euro dopo che la Giunta ha tenuto una gestione da cicala sprecando denaro in ciò che è divertimento e che produce réclame, non accorgendosi che in costi energetici stavano aumentando".

Poi l’attacco al sindaco Panieri che nei giorni scorsi ha chiamato in causa il Governo di centrodestra, chiedendo alla premier Giorgia Meloni di stanziare maggiori risorse per i Comuni. "Si rivolge con lamentele all’esecutivo da pochi insidiatosi – ricostruisce Carapia –. Comportamento scontato di un amministratore non accorto e non all’altezza del ruolo".

Infine, il confronto con altri Comuni romagnoli che avevano spento l’illuminazione pubblica nelle scorse settimane. "Molte città che avevano preso decisioni similari (vedi Faenza e Ravenna) si sono viste costrette a fare marcia indietro dai richiami dei prefetti", mette in guardia l’esponente del Carroccio. E conclude: "Sono momenti severi a livello nazionale e internazionale, serve essere buoni amministratori indipendentemente dalla propria convinzione politica. Si scelgano le priorità per i cittadini e non per la propria visibilità e réclame".