MARCO PRINCIPINI
Cronaca

L’abbraccio di don Beppe al Papa: "Ha dato l’esempio fino all’ultimo"

Il rettore di San Giacomo ricorda il pontefice argentino che ha dedicato la vita a poveri e fragili "Con la sua semplicità ha conquistato anche chi non credeva. Per lui gli ultimi erano davvero i primi".

Don Beppe Tagariello, rettore della chiesa di San Giacomo dei Filippini

Don Beppe Tagariello, rettore della chiesa di San Giacomo dei Filippini

"Francesco è stato il Papa dei poveri". Non ha dubbi don Beppe Tagariello, rettore della chiesa di san Giacomo dei Filippini e dell’oratorio San Giacomo, profondamente addolorato per la scomparsa del pontefice.

Don Beppe, l’ultima volta che abbiamo visto il pontefice è stata nella giornata di Pasqua. Poi, l’improvviso aggravamento e un malore che non gli ha dato scampo. Una morte rapida, uno choc per tutta la comunità cattolica.

"Assolutamente. Il pontefice aveva superato con difficoltà i problemi respiratori dell’inverno e, nonostante la sofferenza, è tornato a lavorare senza risparmiarsi. Ha interpretato il suo pontificato come una missione, fino all’ultimo respiro".

Qual è la cosa più importante che ci lascia Francesco?

"Senza dubbio l’amore per i poveri. E’ stato davvero un pastore in mezzo alle sue pecore e ha lavorato fino alla fine per una Chiesa povera tra i poveri".

Forse è per questo che ha saputo conquistare l’affetto anche di chi non crede o aveva pregiudizi nei confronti della Chiesa.

"Francesco si è occupato soprattutto delle pecore finite fuori dal recinto. Per lui era una gioia riportarle all’ovile sane e salve. Un atteggiamento da grande cristiano, una missione che ha caratterizzato tutta la sua vita".

In molti a Imola andranno ai suoi funerali. Altri, per età o difficoltà di movimento, non potranno con dispiacere essere a Roma per l’ultimo saluto.

"Potranno essere vicini al Papa comunque pregando per lui dalle proprie case. Come ha sempre chiesto Francesco dopo ogni benedizione".

Chi potrebbe essere il suo erede? Si parla con insistenza di alcuni cardinali italiani...

"Credo che l’ultima cosa che interessi ai cardinali che entreranno in Conclave sia la nazionalità o il colore della pelle del futuro pontefice. Verrà scelto chi sarà ritenuto più idoneo a guidare la Chiesa in questo momento difficile per il mondo".

Un progressista o un conservatore?

"Un’altra distinzione che piace ai media, ma che in concreto significa poco. La priorità invece è un’altra...".

Quale?

"La pace. Troppe guerre stanno infuocando il mondo e il compito del prossimo Papa sarà quello di mettere ogni sforzo per riportare la pace tra le nazioni. Non c’è tempo da perdere".