Moto vintage in pista: i tifosi si accendono

Grande riscontro di pubblico per il sabato di prove libere. Appassionati da tutta Italia per le star Lucchinelli, Cecotto e Lavado

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Riunione di famiglia. La sensazione è sempre un po’ quella di ’casa’ mettendo il naso dentro ai box della 200 Miglia Imola revival e Coppa d’oro. C’è chi corre con la moto del padre, fatta a mano negli anni ’70, e chi sotto i tendoni mette a scaldare un pezzo di carne sul fornelletto da campo. Si ritrovano vecchi amici, mentre piloti e meccanici fanno le ultime messe a punto prima delle prove libere. Capita pure di vedere il nostro fotografo, Marco Isola, aiutare l’ex campione del mondo 1981, Marco Lucchinelli, a infilarsi la tuta da gara. Una schiera di carene lucide, brilla al sole, accanto a uno stand che vende gadgets e ricordini per veri appassionati. S’intrecciano vite e storie di moto che hanno scritto pagine di grande motociclismo, qualcuna completamente originale, altre ispirazioni delle glorie meccaniche di un tempo.

Clima impagabile, la storia è tornata, non solo in pista, ma anche nell’aria che si respira. Osvaldo Tarabella, di Massa Carrara, mostra con orgoglio la moto "completamente artigianale con la quale correva mio babbo Giuliano negli anni ’70 e ’80". Dietro di lui una schiera di foto d’epoca e ritagli di giornale, oltre a un palmares di vittorie nelle competizioni di categoria anche di oggi. Spazio a tante curiosità: ci sono anche le due ruote in servizio alle guardie di Ps – risultato di un gran restauro –, poi Polizia Stradale. "Apriremo il ’corteo’ domani alle 8,30 (oggi, ndr) – spiega Giovanni Morandi, vestito anch’egli con una divisa dell’epoca – e lo chiuderemo con le nostre Guzzi V7 del 1971. Faremo tutto per essere presenti anche il prossimo anno".

Ma la festa è soprattutto tra le fila del pubblico, tantissimi gli appassionati da tutta Italia: donne, ragazzi, bambini e anche chi era presente negli anni d’oro della 200 Miglia. E’ un debutto per Cristian Sarnari, venuto in giornata da Perugia: "Un grande applauso all’organizzazione: il Covid, davvero non ha rovinato l’evento, nonostante la noia della mascherina. Il Green pass? Controlli rapidi e biglietteria efficiente, grazie anche alla possibilità di acquistare il ticket online". E le vere star sono le moto d’epoca: "Mezzi dal fascino senza tempo, dal punto di vista delle linee, ma anche della meccanica, praticamente impensabile per i mezzi tecnici di allora".

Sotto la terrazza box tuonano i motori e in pista pochi si risparmiano. Entusiasta il veronese Riccardo Piccoli: "La 200 Miglia è un’occasione, per il pubblico, che può così vedere moto da pista che normalmente starebbero chiuse in garage, ma anche per chi ah la fortuna di possederne una, e può così farla ’sfogare’ su un tracciato fra i più belli d’Italia".

C’è fila, educata e con mascherina, al firma autografi: nessuno ha dimenticato i grandi campioni, da Lucchinelli a Jonny Ceccotto, senza dimenticare l’asso Carlos Lavado a cavallo di una Yamaha fumante. Autodromo all’ennesima rinascita, con il pubblico e con i motori rombanti.

Gabriele Tassi