Natalità ferma da troppi anni Serve una svolta

Enrico

Bassani*

Qualunque sarà la sua fisionomia, la composizione e l’espressione, delineata dalla tornata elettorale del prossimo 25 settembre, il nuovo Governo si troverà ad affrontare con priorità assoluta ed in maniera strutturata la criticità legata all’attuale crisi energetica. Una vera e propria emergenza che, di questo passo, segnerà inevitabilmente il prossimo periodo autunnale ed invernale generando una spirale inflazionistica capace di erodere i salari dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Non meno importante l’attuazione delle politiche dei redditi.

Non mi riferisco al tema del salario minimo di legge quanto, piuttosto, allo sblocco del rinnovo dei contratti nazionali per cercare di alimentare quei percorsi votati alla scomparsa delle false contrattualizzazioni che abbassano soltanto le tutele dei lavoratori.

Da non sottovalutare, inoltre, il problema della natalità che inizia a pesare sensibilmente dal punto di vista demografico sulla sfera lavorativa. Ci sono poi due filoni da prendere in considerazione con una certa solerzia da parte delle istituzioni governative. Da una parte l’avvio di quegli investimenti legati a quanto previsto, e stanziato, attraverso i finanziamenti in arrivo dal Pnrr sulle politiche attive del lavoro. Dall’altro, e non è di certo un argomento da mettere all’ultimo posto nella scala delle urgenze alle latitudini nazionali, il comparto che riguarda la sicurezza sul lavoro. Un elemento basilare ed essenziale dal quale partire per innescare qualsiasi tipo di ragionamento relativo al settore. In questi mesi, nel nostro Paese, si è compiuta un’autentica strage sui posti di lavoro e l’intervento deciso a livello governativo non è più rinviabile.

*Segretario generale

Cisl Area metropolitana