Vaccino Novavax, "L’alternativa che mi ha convinto"

Silvia Costa, tra i primi a ricevere il siero a base proteica. "Per motivi di salute ho atteso un vaccino ’vecchia scuola’ e ora sono soddisfatta"

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di Gabriele Tassi

Novavax, "ne è valsa la pena aspettare". La scelta è coerente con quanto deciso mesi fa da Silvia Costa. "Appena si è saputo di un’alternativa a Pfizer, AstraZeneca e Moderna – spiega la donna, tra i primissimi vaccinati l’altro pomeriggio col siero a base proteica (in tutto, a ieri, poco più di una decina) –, ho deciso di stare un po’ alla finestra".

Perché?

"Per motivi di salute, e per la voglia di affidarmi a un vaccino di concezione più ’tradizionale’. Preciso però che le mie idee son ben lontane da quelle no vax: ho fiducia nei farmaci e nella scienza. Appena aperte le agende poi, non ho esitato un istante".

In tutti questi mesi però niente Green pass: la vita non le si è complicata un po’?

"Faccio un lavoro per cui il contatto con il pubblico è quotidiano. La vita sociale è stata sicuramente un po’ penalizzata, ma ho sempre cercato di fare tutto ciò che le regole mi consentivano. Se non potevo prendere i mezzi pubblici usavo la macchina, e, al posto del ristorante, la consegna a domicilio. Poi, ovviamente, per il lavoro il tampone quando serviva".

Senza lo scudo del vaccino non si sentiva un po’ a rischio?

"Il problema del Covid è serio ed evidente. Ma la precauzione non deve mai mancare. Ho un genitore anziano che purtroppo per motivi di salute non si è potuto immunizzare. Ogni volta, prima di andarlo a trovare, facevo il tampone di controllo".

Ma lei il Covid lo ha mai preso? Durante le feste è diventato quasi una costante in tutte le famiglie.

"No, mai, ed era stupito pure l’infermiere che mi ha vaccinato con Novavax".

Qual è il motivo?

"La grande attenzione che ho mantenuto in questi mesi: fra igiene e mascherine, la guardia non l’ho mai abbassata".

Tagliamo la testa al toro: si è vaccinata per la sua sicurezza o per comodità? A ieri, oltre alla sua, le prenotazioni erano in tutto 35.

"Per entrambe le cose. Sicuramente il vaccino tradizionale mi ha dato quella spinta in più. E ora finalmente mi posso avvicinare a una vita normale. Mi sono detta: ‘Già che aspetto, provo qualcosa di cui mi fido’".

E oggi come si sente?

"Mi sento bene e sono soddisfatta. Zero effetti collaterali, nemmeno male al braccio. Poi le vere ricadute si vedranno sul medio-lungo periodo".

Oggi le regole sono una corsa a ostacoli per chi ha deciso di non immunizzarsi: lei cosa ne pensa?

"Credo che si sia un po’ toccato il fondo con questa sorta di obbligo mascherato. Difficile dire chi abbia torto o chi abbia ragione, ma la nostra Regione ha fatto un ottimo passo avanti, concedendo ora la possibilità di scegliere il vaccino a cui affidare la propria sicurezza".