Orologio Comune Imola, l'intervento si annuncia complicato

Minorchio: "Problemi agli ingranaggi, a breve decideremo cosa fare"

Giorgio Trebino mentre effettua il controllo

Giorgio Trebino mentre effettua il controllo

Imola, 5 dicembre 2018 - Si annunciano più complicati del previsto i lavori per rimettere in moto l’Orologio del Municipio, fermo da un anno e mezzo a causa del cantiere per il consolidamento delle porzioni del Palazzo Comunale sopra i voltoni delle vie Emilia e Mazzini. Durante il sopralluogo di ieri pomeriggio sono infatti emerse «problematiche tecniche relative ai meccanismi che muovono gli ingranaggi dei quattro quadranti», spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Massimiliano Minorchio.

Il controllo è stato portato avanti da Giorgio Trebino, titolare dell’omonima ditta di Uggio (Genova), specializzata a livello internazionale, che vanta un’esperienza ultracentenaria nel settore.

«L’azienda ha valutato l’ipotesi di inserire un nuovo sistema di movimentazione elettrica dei quattro quadranti – sottolinea l’assessore Minorchio –, perché gli ingranaggi di trasmissione del movimento, che sono ancora quelli originali del 1838, non sono più idonei». Sempre secondo quanto ricostruito dal titolare dei Lavori pubblici, «a metà dicembre la ditta Trebino ci farà avere il preventivo e allora, sapendo costi e tempi di intervento, decideremo come procedere – conclude Minorchio – e sapremo quando l’Orologio potrà tornare in funzione».

Insomma, un incidente di percorso che rischia di allungare una pratica che il Comune contava di chiudere già entro Natale. Ma che di certo non può precludere la rimessa in moto di uno dei simboli più importanti della città.

Costruito quasi due secoli fa dai fratelli Domenico e Stanislao Cavina da Civitella di Romagna, l’Orologio è infatti un dono alla città del francese Francesco Guichard, un ufficiale venuto al seguito di Napoleone e rimasto poi a vivere a Imola. I meccanismi e ingranaggi che costituivano il motore originale, quello appunto del 1838, sono stati sostituiti una prima volta dal Comune nel 1976, con un «nuovo e moderno orologio elettronico realizzato dalla ditta Melloncelli di Sermide (Mantova)», scrive Ivano Cervellati sulla rivista Pagine, dove ricostruisce con grande precisione e accuratezza la storia dello del quadrante scrutato ogni giorno da centinaia di imolesi. Nel 2002, infine, il motore è stato sostituito con un nuovo dispositivo automatico della ditta Trebino.

Come spiegato nei giorni scorsi dal Comune, per rimettere in funzione l’Orologio sono necessari alcuni diversi interventi, tra cui la realizzazione di una nuova staffa di sostegno all’asta che invia il movimento dall’orologio elettronico automatico agli ingranaggi delle lancette del quadrante su via Mazzini e una completa pulizia, con tanto di revisione generale compiuta appunto ieri, di tutti i meccanismi dei quattro quadranti dell’Orologio insieme a una verifica della funzionalità.