Patuelli: "Non vaccinarsi è un atto di violenza"

Il presidente dell’Abi a un incontro sull’attualità del pensiero di Einaudi: "Le libertà sono tutte connesse. Rispettare l’altrui e la propria"

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"Non rispettare la salute altrui non vaccinandosi è un atto di violenza".

Parola di Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana e del Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna (del quale fa parte anche la Banca di Imola), protagonista ieri sera al Molino Rosso di una conferenza dedicata all’attualità del pensiero politico ed economico di Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica italiana.

L’iniziativa ha preso spunto dal libro di Einaudi, del quale in questi giorni si ricordano i 60 anni dalla scomparsa, dal titolo ‘Libertà civili ed economiche’ e curato da Roberto Sforza Fogliani, con la post-fazione di Roberto Einaudi (editore "Libro Aperto’).

"Einaudi è stato uno dei punti di riferimento più elevati della nostra Repubblica, lo è nel presente e lo sarà anche in futuro", ha sottolineato Patuelli, ricordando a un’attenta platea la celebre massima di Einaudi ‘conoscere per deliberare’: "È il metodo del ragionamento, dell’approfondimento e dello spirito critico nell’analisi dei problemi – ha argomentato il presidente dell’Abi –. Che non significa essere criticoni o malpancisti, ma avere la capacità di analizzare in maniera non superficiale, di pesare ‘pro e contro’ e poi decidere". Un metodo, quello del secondo presidente della Repubblica italiana, "mai irrispettoso delle opinioni altrui e che fa della dialettica delle idee una delle sue fase fondamentali".

Per rimarcare l’attualità del pensiero di Einaudi ("Maestro di intransigenza morale"), Patuelli ha insistito proprio su quella libertà invocata oggi, a sproposito, dai no-vax. "Le libertà sono tutte connesse tra di loro: non esistono le libertà economiche senza quelle civili e sociali – ha ricordato il presidente dell’Abi –. Il non rispetto della tutela della salute altrui non è un fenomeno solo italiano e nasce tanto dal web quanto da una tradizione, quella della diffidenza nei confronti dei progressi della ricerca scientifica e della medicina, che c’è sempre stata. Le rivolte contro i medici, accusati di diffondere il morbo per avvantaggiarsi nel curarlo, sono storie di un secolo e mezzo fa". Poi l’affondo: "Non tutelare la salute altrui non vaccinandosi è un atto di violenza. Bisogna rispettare le libertà altrui come si vuole che vengano rispettate le proprie".

L’iniziativa di ieri sera è stata organizzata dal Centro studi Luigi Einaudi con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e la collaborazione dell’associazione liberi professionisti e lavoratori autonomi Giovanni Codronchi Argeli.

Il Centro studi Luigi Einaudi è stato costituito nel luglio 1991 con l’obiettivo di studiare le problematiche della città di Imola e del suo circondario, promuovendo studi, convegni e quant’altro per la valorizzazione della città e del territorio sotto l’aspetto economico, culturale e sociale, con uno spirito di approfondimento culturale coerente al pensiero liberale al quale si ispira.