Primo giorno di scuola per tre piccoli profughi

In tredici hanno già iniziato le lezioni, altri sei alunni lo faranno oggi. Castellari: "Avanti con mediazione linguistica e supporto psicologico"

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Primo giorno di scuola, ieri mattina alle elementari Pelloni Tabanelli, per tre studenti ucraini (due alunni di quinta e uno di seconda) arrivati in città nei giorni scorsi dopo essere fuggiti dalla guerra. Il sindaco Marco Panieri e il suo vice Fabrizio Castellari hanno dato loro il benvenuto a nome della comunità. Il saluto è stato poi esteso anche ai nuovi studenti dell’istituto comprensivo paritario San Giovanni Bosco, dove in queste settimane sono stati accolti quattro alunni ucraini costretti a lasciare il loro Paese: due in una seconda elementare e altrettanti in una seconda media.

Al momento, il servizio Diritto allo studio del Comune ha notizia di 76 minori arrivati dall’Ucraina presenti in città: cinque in età da nido, 23 da materna, 27 da elementare, 14 da media e sette da scuola superiore. Cinque hanno già iniziato la frequenza all’istituto comprensivo 2: un alunno alle elementari Marconi, uno alle elementari Carducci e tre alle medie Innocenzo da Imola. Sette sono invece al comprensivo 4: tre alle elementari Pelloni Tabanelli, due alle elementari Campanella e due alle medie Valsalva. Uno al comprensivo 6: frequenta le elementari Rubri. Questa mattina la campanella suonerà per sei nuovi alunni arrivati dall’Ucraina: uno alle elementari Cappuccini, uno alle medie Andrea Costa e quattro tra elementari e medie alle San Giovanni Bosco. A questi vanno poi aggiunti i dieci alunni che stanno seguendo o seguiranno le lezioni in Dad con la loro scuola in Ucraina.

"Negli occhi dei bambini e delle bambine si legge certamente il fatto di trovarsi ora in una situazione e in un luogo sicuro, ma insieme a questo si legge tutto il dramma vissuto e che rimanda a terre e affetti lontani – affermano Panieri e Castellari –. L’accoglienza all’interno delle classi arricchisce tutti i bambini e le scuole che la praticano. Continueremo in percorsi di mediazione linguistica e di alfabetizzazione nonché in un supporto psicologico con una disponibilità più ampia rispetto ai due professionisti inizialmente messi in campo".