Rifiuti Imola, il Comune ricorre al Tar: "Troppo costosi"

Nuovo scontro con Atersir sulle tariffe. In ballo ci sono oltre un milione e 400mila euro

La sindaca Manuela Sangiorgi

La sindaca Manuela Sangiorgi

Imola, 4 maggio 2019 – Continua il braccio di ferro tra Comune e Atersir sui costi di gestione del servizio rifiuti. Nell’ambito delle azioni legali già intraprese per recuperare cifre che ritiene di aver pagato ingiustamente, la Giunta impugnerà al Tar anche la delibera con la quale l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti ha approvato il Piano economico finanziario 2019. Quest’ultimo è il documento sulla base del quale il Comune ha ripartito il costo Tari tra i cittadini.

Già a luglio 2018, riprendendo una battaglia intrapresa ma poi abbandonata dalla precedente amministrazione su un tema che vede impegnate anche altre realtà locali del circondario, la Giunta aveva fatto capire di avere intenzioni bellicose. In uno dei suoi primi atti ufficiali aveva puntato la lente sugli «scostamenti tra i Pef approvati da Atersir ogni anno e i rendiconti finali trasmessi dal gestore». Scostamenti che, secondo l’amministrazione, avevano «comportato per il Comune un maggiore costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti» quantificato in oltre 1,4 milioni nel 2013-2016. E che dunque avevano gravato, sempre nella ricostruzione della Giunta, sulla Tari fatta pagare agli imolesi.

Per questo motivo, il Comune aveva deciso di affidarsi lo scorso anno a un legale, Giandomenico Falcon del Foro di Padova, per promuovere un «ricorso straordinario al Capo dello Stato» (poi trasposto al Tar) contro il Pef 2018; e di «intraprendere parallelamente un tentativo di composizione transattiva con Atersir e con Hera, finalizzato a concordare un piano di rientro delle cosiddette sovra coperture». Insomma, un lavoro a 360 gradi.

Nel frattempo, Atersir ha approvato il Pef 2019 «senza tenere in alcun conto che il Comune di Imola aveva espresso parere», protestano dalla Giunta, né delle «contestazioni e riserve formalizzate» dall’ente di piazza Matteotti. D’altra parte, nelle scorse settimane, si è dovuto approvare il bilancio di previsione e iniziare a far pagare ai cittadini quella Tari che per fortuna, nel 2019, non è aumentata. Ecco perché, a fine marzo, il Consiglio comunale ha preso atto del Pef 2019 «ai soli fini dell’approvazione della Tassa sui rifiuti e con ogni riserva di contestazione giudiziale e stragiudiziale». Contestazioni cui si è arrivati oggi con il mandato al legale di «formulare domanda restitutoria nelle forme più idonee e opportune secondo le regole del processo amministrativo». Nella speranza che qualche euro torni, prima o poi, in tasca agli imolesi.

Intanto, il Comune ha anche approvato una delibera a favore della proposta presentata in Regione dagli stessi 5 Stelle insieme a Sinistra italiana, Mdp e Altra Emilia-Romagna, per la gestione pubblica dell’acqua in Emilia-Romagna. Si tratta di una legge di iniziativa popolare, visto che il progetto di legge raccoglie le proposte avanzate dai comitati dell’acqua pubblica e dalla Rete rifiuti zero. Ed essendo di iniziativa popolare, non decadrà alla fine della legislatura ma resterà sul tavolo dell’Assemblea legislativa anche per il prossimo mandato.