Rumore in pista, cento multe in tre anni

La polizia locale ha sanzionato 17 volte l’Autodromo, per migliaia di euro, nel solo 2020. Vacchi (FdI): "Lavorare meglio sull’impianto"

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di Enrico Agnessi

Nonostante il lungo periodo di chiusura legato alla pandemia, sono tante le sanzioni amministrative scattate nei confronti dell’Autodromo lo scorso anno. Il 2020 di Formula Imola si è chiuso infatti a quota 17 multe per il troppo rumore. I primi due verbali firmati dalla Polizia locale (da mille euro l’uno se pagati entro 60 giorni dalla notifica) fanno riferimento a prima del lockdown, gli altri 15 sono invece arrivati da giugno in avanti. E hanno riguardato, secondo una ricostruzione contestata però dalla società di gestione dell’attività del circuito, anche alcune delle giornate in deroga ai limiti di rumore consentiti dalla normativa, tra l’altro scese a 37 nel 2020 (e quest’anno) visto il ritorno della Formula 1.

Alla luce dei numeri di cui sopra, che lievitano se si prendono in considerazione anche le stagioni 2018-2019 (oltre cento sanzioni comprese quelle comminate da Arpae per un totale di quasi 80mila euro), non c’è da stupirsi se il Comune è intenzionato a far scendere di nuovo in pista gli avvocati, dicendosi pronto in questi giorni a servirsi di una "assistenza giuridica qualificata" proprio per affrontare le questioni deroghe e posizionamento dei fonometri, evitando così quella strada della Procura già imboccata in passato dai residenti.

"Sono cifre importanti che devono fare riflettere chi gestisce l’Autodromo e soprattutto l’amministrazione – osserva il consigliere comunale Nicolas Vacchi (Fratelli d’Italia) in riferimento alle sanzioni degli ultimi tre anni –. Il sindaco Marco Panieri e l’assessore Elena Penazzi conoscono quanto Formula Imola deve agli organi accertatori? Che giudizio danno su questi dati? Questo impianto e queste risorse pubbliche non dovrebbero essere gestite meglio?".

Detto questo, all’esponente di opposizione non sembra tuttavia sfuggire il legame indissolubile della città con il suo circuito. E anzi, forse proprio per questo, Vacchi chiede un cambio di passo alla Giunta senza arrivare a un declassamento dell’impianto. "Ribadiamo il nostro convinto ‘sì’ alla vocazione motoristica e ai grandi eventi in Autodromo – avverte il consigliere comunale di FdI –, ma chiediamo legalità e trasparenza nella sua gestione amministrativa, economica e nel rispetto della normativa anti-rumore".

Anche nelle parole di Vacchi, infatti, il tracciato è "un vero patrimonio della città sotto qualunque aspetto lo si guardi: tecnico, sociale, economico, culturale, storico. E` un bene comune per il quale si è speso e investito molto nei decenni – ricorda il consigliere comunale di opposizione –, ma che a oggi dovrebbe lavorare meglio per un reale ritorno economico e per una reale ricaduta positiva su commercianti, artigiani, imprese e su tutte le attività correlate. Deve quindi essere un’attività economicamente redditizia per la cittadinanza, ma nello stesso tempo la popolazione va adeguatamente tutelata dagli eccessi di rumore".