Serie di colpi nelle case: presi topi d’appartamento

La Squadra mobile arresta tre albanesi e un moldavo tra i 25 e i 39 anni. Sottratti beni per oltre cinquantamila euro in diversi comuni della pianura

Migration

Una banda collaudata, scrupolosa e specializzata nei furti in appartamento. Una banda composta da 4 persone, tre albanesi di 39, 29 e 25 anni e un moldavo di 27, sgominata giovedì scorso da un’operazione lampo della Squadra Mobile di Bologna, coordinata dai pm Stefano Dambruoso e Morena Plazzi, quando sono stati eseguiti 4 fermi a cui è poi seguita convalida e tre misure cautelari in carcere per gli albanesi a firma del gip Alberto Gamberini e un divieto di dimora per il moldavo.

La banda secondo l’accusa di furto aggravato in concorso si sarebbe resa responsabile di sette colpi in tre giorni, perpetrati in diversi comuni della provincia, tra i quali anche Castel San Pietro, dove, da un appartamento erano stati sottratti beni per 4mila euro. Movimenti e ricostruiti dalle forze dell’ordine attraverso pedinamenti e osservazioni dei movimenti dell’Audi A3 che i malviventi utilizzavano per spostarsi e su cui poi si davano alla fuga ad altissima velocità. Il modus operandi della banda era certosino e collaudato.

Prima i componenti si spostavano autonomamente dalle proprie abitazioni a Bologna fino a Lavino di Mezzo. Qui lasciavano i telefoni spenti e il borsone con il materiale per compiere i furti, ritrovato dagli inquirenti con tanto di impronta su uno scontrino, che ha inchiodato il 25enne albanese ritenuto il capo della banda. Da Lavino, in tre salivano sull’Audi con cui raggiungevano gli obiettivi, per lo più condomini isolati e appartamenti fra il piano terra e il terzo.

L’orario prediletto sarebbe stato tra le 17 e le 19, quando due dei malviventi si arrampicavano sulle grondaie per raggiungere gli appartamenti. O rimuovendo le inferriate con una tranciatrice oleodinamica o forzando le serrature delle porte, a questo punto i ladri albanesi entravano e mettevano nel mirino la cassaforte, forzandola con una smerigliatrice per poi ripulirla da quanto conteneva. Al momento del fermo, i tre albanesi e il moldavo – marginalmente coinvolto nel sodalizio criminale – e le loro abitazioni sono state perquisite, così come l’Audi, poi sequestrata.

Le stime del bottino sono di quasi 15mila euro in contanti e 50mila euro di merce sottratta. Un complessivo per i 7 furti accertati fra tentati e consumati (compiuti tra Bentivoglio, Minerbio, Vignola, Castel San Pietro e San Giovanni in Persiceto) a cui va aggiunto il valore della merce che secondo le indagini il gruppo sarebbe riuscito a piazzare attraverso un ricettatore del campo nomadi di via Erbosa.

Francesco Zuppiroli