Società imolese compra l’albergo toscano dei vip

La Kib Holding ora controlla il Grand Hotel & La Pace di Montecatini. Socia unica è la trentunenne Karina Boguslavskaya, residente a Londra

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Una società con sede a Imola ha effettuato una importante operazione immobiliare e turistica a Montecatini Terme, acquisendo il Grand Hotel & La Pace. L’amore dei russi per la città termale continua. Sono arrivati i rubli, e tanti, per l’acquisto dell’albergo simbolo di Montecatini. Un monumento della città. Non fosse per gli affreschi del maestro del liberty Galileo Chini. Tra quelle eleganti suite è passato il mondo: D’Annunzio, Vittorio Emanuele di Savoia e la famiglia reale, Puccini, Toscanini, Badoglio, Madame Curie, Trilussa, il duca di Windsor e Wallis Simpson, lo Scià di Persia, i Rothschild, il re d’Arabia Saudita Ibn Saud, Ranieri e Grace di Monaco in luna di miele, Adnan Khashoggi che prese tutto l’albergo per sè e la sua corte. E Christian Dior che qui morì, stroncato da un infarto, dopo una partita di canasta. Non per niente sul sito dell’albergo si può leggere: "Siete ospiti della storia".

Sul passaggio di proprietà dell’albergo, che per adesso non ha ancora riaperto, i protagonisti della vicenda, Stefano Pucci, gestore della storica famiglia che ha guidato il grand hotel negli ultimi decenni, e gli acquirenti, poche parole. Quello che si sa trapela dalle visure camerali: il 98% delle azioni della ‘Pucci Via Veneto spa’, la società immobiliare che controlla l’hotel è passato alla Kib Holding, con sede a Imola. La società che si è costituita, il 24 febbraio, proprio mentre i carri armati di Putin invadevano l’Ucraina, ha un unico socio, Karina Boguslavskaya, nata 31 anni fa a Kazan, ma con passaporto inglese e residente a Londra nell’elegante quartiere di Kensington, appartenente a una delle famiglie più note della regione del Tarstan (suo padre Irek è stato eletto più volte alla Duma). Nuovo presidente del consiglio d’amministrazione della ‘Pucci Via Veneto’ è stato nominato Massimo Bonori, bolognese, laurea con lode in ingegneria meccanica, alle spalle trascorsi in Barilla, Alusuisse Group, e vicepresidente di Nefis, colosso russo da un miliardo di dollari.

Montecatini ha visto con favore la notizia. Come un punto di ripartenza, dopo la pandemia e la crisi per la guerra, che ha portato la città termale, seconda per presenze turistiche in Toscana, prima del covid, al 17°, secondo i dati del 2021. Fabio Cenni, presidente di Assohotel Toscana, afferma: "Un imprenditore venuto da fuori crede nello sviluppo di questa città e nella possibilità di concludere importanti affari. Deve essere da esempio per tutti noi. Questa operazione di sicuro prevede investimenti strutturali e commerciali di grande rilievo. Purtroppo, visto anche il valore storico dell’albergo, prevedo che i lavori non avranno tempi brevissimi. Varrà la pena attendere". Fra l’altro, i fondatori nel 1870, imposero il nome ‘La Pace’ alla locanda in segno di speranza, per i numerosi conflitti dell’epoca. Che sia di buon auspicio.

g. g.