ENRICO AGNESSI
Cronaca

Vertice della polizia locale. Bando per il comandante

Pubblicato l’avviso di mobilità per la copertura del posto da dirigente. L’attuale numero uno del corpo unico, Brighi, è in scadenza di contratto.

Un controllo della polizia locale (foto d’archivio)

Un controllo della polizia locale (foto d’archivio)

Il Circondario cerca un nuovo comandante per la polizia locale. Il contratto di Daniele Brighi, iniziato ad agosto 2021 dopo un periodo di guida ad interim e poi prolungato in automatico fino a fine anno poco prima dell’insediamento della nuova Giunta in via Boccaccio, è arrivato a scadenza. E l’ente dei dieci Comuni ha così aperto un ‘Avviso di mobilità’ per la copertura di un posto da dirigente per la guida del servizio gestito in forma associata per nove amministrazioni su dieci del territorio (tutte tranne Castel San Pietro).

In pratica, almeno dal punto di vista formale, il Circondario vuole "acquisire e valutare candidature" e "riservato al personale in servizio a tempo indeterminato in amministrazioni pubbliche soggette a limitazione delle assunzioni".

Cosa dovrà fare il nuovo comandante? "Gestire le attività di polizia stradale e controllo del territorio finalizzate in particolare a garantire la sicurezza urbana" si legge nel bando. E ancora, fra gli altri, numerosi, compiti "gestire le attività di pubblica sicurezza in concorso con le altre forze di polizia"; "Disporre dell’impiego tecnico-operativo del personale"; "Rappresentare la polizia locale nei rapporti interni ed esterni agli enti".

Perché Brighi, ammesso che il Circondario decida alla fine davvero di cambiare, non può farlo? Difficile capire, dall’esterno, su cosa si sia consumato l’eventuale strappo con i vertici dell’ente di via Boccaccio. Di sicuro, in questi tre anni i problemi a livello di personale non sono mancati. E così nemmeno le polemiche. Su tutte, quelle relative all’attivazione a sorpresa dei velox sulla Bretella, dopo anni in cui erano rimasti inattivi, con impiego delle vetture civetta accantonato dopo le proteste degli automobilisti.

In questi anni, le critiche maggiori all’operato di Brighi (ma anche di Comune e Circondario) sono arrivate da Fratelli d’Italia. E in particolare dal consigliere comunale Simone Carapia, capogruppo dei meloniani in via Boccaccio. Proprio Carapia aveva puntato il dito la scorsa estate, prima dell’insediamento della nuova Giunta dei dieci Comuni, contro la decisione di allungare fino a fine anno i contratti (arrivati a scadenza) del direttore generale del Circondario, Sergio Maccagnani, e dello stesso Brighi.

"Una proroga tecnica, provvisoria, per garantire le funzioni dell’ente e non vincolante, non essendo ancora insediati gli organi di governo", dissero all’epoca da via Boccaccio, parlando appunto di "prosecuzione automatica prevista dal regolamento". Un passaggio reso possibile da un impegno di spesa assunto sempre in estate dal dirigente del personale, Daniele Campalto, per "evitare debiti fuori bilancio e che non precostituiscono né vincolano la decisione degli amministratori che si stanno per insediare", avevano sottolineato sempre dal Circondario. E in effetti, dopo l’insediamento dell’Assemblea e soprattutto della Giunta dei dieci Comuni, lo scenario sembra cambiato.