Videochiamare può risolvere un’emergenza

A volte basterebbe veramente poco per migliorare la qualità di vita del cittadino, potendo pensare di ottimizzare il lavoro delle forze dell’ordine con l’uso della tecnologia a disposizione. Mi sono sempre chiesto perché non disponiamo ancora di un numero per fare videochiamate quando abbiamo bisogno di un intervento delle forze dell’ordine. Due casi come esempi concreti. Il primo caso mi riguarda personalmente. Una donna che si trovava su una strada del centro di Imola ha chiamato qualche mese fa il numero di emergenza, per chiedere un intervento delle forze dell’ordine, visto che era preoccupata per una sua amica che aveva intravisto tra le finestre di casa sua, ma che era con un’altra persona (io)… Il problema? Questa donna che urlava, non si raccapezzava del fatto che la proprietaria di casa stesse con me e che non si degnasse di rispondere né alle sue continue chiamate di cellulare, né al suono del campanello di casa e né ai suoi urli, che peraltro disturbano ovviamente la quiete pubblica. All’inizio ho provato a spiegarle dalla finestra che la proprietaria non voleva vederla e che le aveva più volte spiegato il motivo. Ma visto che continuava a star giù sotto casa ad urlare, ho deciso su indicazione della proprietaria stessa di chiamare anch’io il numero d’emergenza. Risultato? La polizia è dovuta intervenire, perdendo così tempo per altri potenziali interventi e dovendo così fare un’irruzione in una casa privata. Mi chiedo: non sarebbe bastata una videochiamata (forse in futuro ci sarà questa possibilità!) per risolvere il tutto in pochi minuti? Ovviamente gli agenti non hanno potuto che constatare la giusta versione dei fatti, ma con il risultato di aver perso tempo e di essersi dovuti scusare per l’accaduto con la proprietaria e con me. E poi il secondo caso ben più grave e molto più importante dell’italiano di Civitanova che ha ucciso uno straniero semplicemente perché aveva rivolto delle parole alla sua fidanzata. Credo che se anche solo un astante avesse avuto la possibilità di fare una videochiamata alle forze dell’ordine, forse le persone non si sarebbero accontentate di fare delle riprese come è avvenuto. Di certo si sarebbe potuto usare il cellulare come arma dissuasiva indiretta, e la centrale si sarebbe potuta accorgere della gravità della situazione in modo immediato, per poter così approntare gli interventi opportuni conseguenti.

Paolo Vita

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