Gp, slitta la sentenza del Tar. Aci e Imola cercano l’intesa

Ottenuto il rinvio dai giudici. Le pressioni politiche sullo sfondo

L'ultimo Gran Premio a Imola

L'ultimo Gran Premio a Imola

Imola, 27 ottobre 2016 - Slitta la decisione del Tar del Lazio sull’utilizzo dei fondi pubblici per l’organizzazione del Gran premio di F1 in Italia. Formula Imola e Aci hanno infatti chiesto e ottenuto dai giudici amministrativi un rinvio della sentenza prevista per ieri, in quanto le parti sono impegnate a cercare un accordo in extremis. Una trattativa conciliativa, assolutamente inaspettata viste le premesse, partita in gran segreto dopo mesi di parole infuocate tra i due fronti ma anche di pressioni, da parte della politica e delle istituzioni sportive, nei confronti dei vertici del circuito cittadino. Sia da Roma che da Monza, infatti, si è chiesto a più riprese a Imola di ritirare il ricorso al Tar senza però riuscirci in maniera definitiva.

E pare che negli ultimi tempi, seppur con discrezione, anche il Comune si sia mosso in tal senso onde evitare sgambetti pericolosi all’impianto brianzolo (forte dell’accordo verbale con il patron Bernie Ecclestone), alla Regione Lombardia, ma soprattutto al Governo Renzi a un mese e mezzo dal Referendum. Il nodo della questione è ormai arcinoto: Formula Imola, società di gestione dell’Autodromo, ha impugnato il provvedimento con cui l’Aci le ha negato l’utilizzo della titolazione Gp d’Italia, nonché l’accesso ai fondi che, con la Legge di stabilità, sono stati destinati all’organizzazione della manifestazione.

Si parla di oltre 60 milioni di euro in tre anni: soldi che, secondo i legali dell’Enzo e Dino Ferrari, anche l’impianto cittadino merita.

A sostegno delle ragioni del circuito sul Santerno si sono schierati un gruppo di parlamentari, tra cui l’imolese Mara Mucci (ex grillina oggi al gruppo misto) che hanno depositato alla Camera un’interrogazione in cui chiedono al ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini (l’Aci dipende dal suo dicastero), di prendere posizione sulla vicenda. Perfino il Codacons si è mosso attraverso un esposto alla Corte dei Conti. «Per salvare il Gp di Monza si è ricorso ai fondi del Pra, ossia il Pubblico registro automobilistico, servizio ‘doppione’ della Motorizzazione civile finanziato da tutti gli automobilisti italiani», aveva denunciato nelle scorse settimane il presidente dell’associazione consumatori, Carlo Rienzi.

Formula Imola, dal canto suo, oltre ai passi istituzionali aveva lanciato anche una petizione online che aveva raccolto migliaia di adesioni e invitato i fan del tracciato nostrano a un mail-bombing agli indirizzi di posta elettronica del Governo. Alla fine però, forse anche per non incrinare per sempre i rapporti con l’Aci, è stata scelta, almeno per il momento, la strada della diplomazia.