A casa i 7 navigator del Maceratese "I contratti non sono stati rinnovati"

Niente proroga per i "tutor" del reddito di cittadinanza. Aguzzi: "Avanti col concorso. per rafforzare i Centri per l’impiego"

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A casa i 29 navigator delle Marche, di cui sette del Maceratese. Il ministero del lavoro ha comunicato che i contratti dei "tutor" del reddito di cittadinanza scaduti il 31 ottobre non sono prorogabili. "A prescindere – spiega l’assessore regionale competente Stefano Aguzzi –, noi avevamo già scritto all’Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro) che non avremmo rinnovato fino a fine anno i contratti. Questo perché la Regione ha messo in atto il programma Gol, Garanzia di occupabilità dei lavoratori, previsto nel Pnrr, che prende in carico disoccupati, percettori di Naspi e reddito di cittadinanza che si recano ai Centri per l’impiego in un percorso di accompagnamento al reinserimento di persone uscite dal mondo del lavoro. Quindi la figura del navigator non sarebbe più servita comunque. Inoltre stiamo portando avanti il concorso per rafforzare i Centri per l’impiego delle Marche: entro l’anno saranno assunte in totale, nella nostra regione, 38 persone. La prova scritta è stata già fatta, i concorrenti ora sono circa 220. Si procederà con l’orale. Per questo avevamo già detto all’Anpal, prima dell’ultima decisione del governo, che non avremmo rinnovato i contratti dei navigator. Tra l’altro non erano nostri dipendenti; quindi l’Anpal non deve scaricare la scelta della facoltà di rinnovo alle Regioni, anzi dovrebbe essere lo stesso ente a decidere se stabilizzare o meno i navigator, lavoratori precari". Inizialmente questi "assistenti tecnici" degli addetti ai Centri per l’impiego, assunti tre anni fa con un concorso nazionale allo scopo di seguire i beneficiari del RdC nella ricerca di lavoro, erano 55 nelle Marche, e 11 in provincia di Macerata. Ridotti negli ultimi tempi a 29 e 7. Il primo contratto era scaduto a fine aprile, poi erano stati ricontrattualizzati da Anpal fino 31 luglio, come previsto dal Dl Aiuti. Le Regioni potevano prorogarli per altri tre mesi, fino al 31 ottobre, ma a carico delle proprie risorse. "O meglio – precisa Aguzzi – sono stati pagati da Anpal con i soldi che avrebbero dovuto dare alla Regione per le politiche attive del lavoro. Anche da parte del governo c’è stata confusione: prima è stata data facoltà di rinnovo per altri due mesi alle Regioni e poi è arrivata una normativa che ha stabilito che i contratti dei navigator non erano prorogabili. Come Regione avevamo scelto di non rinnovare a prescindere. Se in tre anni su 35mila percettori del RdC hanno trovato lavoro in 4mila (e 31mila hanno preso solo il sussidio senza un inserimento lavorativo) è un dato di fatto che il sistema è risultato fallimentare. Ok il sostegno alla famiglia in difficoltà e l’aiuto nel periodo in cui una persona cerca un’occupazione. Ma deve cercare e accettare il lavoro che poi le viene proposto, altrimenti non può avere più diritto al reddito".

Lucia Gentili