A Patti l’ultimo saluto a Genair

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È ritornata nella sua città natale, Patti in provincia di Messina, Genair Gugliotta dove intorno alla sua salma ieri mattina, nella chiesa Sacro Cuore di Gesù si è stretta l’intera comunità con i familiari, i tre figli Emanuel, Leonardo e Michelle, il papà, noto farmacista della zona, la mamma e il fratello Jair seduti nei primi banchi affranti dal dolore. La donna, come si ricorderà, si era sentita male domenica, poco dopo l’ora di pranzo, nella sua casa in via Mascambruni a Recanati, per una grave crisi respiratoria. Ricoverata all’ospedale di Macerata il giorno dopo, però, la giovane mamma è morta. Ci vorranno circa tre mesi di avere i risultati degli esami istologici e tossicologici effettuati durante l’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Scendoni e dal tossicologo Rino Froldi e per ora l’unica ipotesi avanzata dai sanitari è che sia stata un’overdose a togliere il respiro a Genair. Ma chi le ha dato la droga e come se l’è procurata? I carabinieri stanno proseguendo le indagini e per ora ad essere indagato è il suo compagno tunisino: un atto dovuto, in attesa di chiarire meglio i fatti. L’uomo, difeso dall’avvocato Massimo Pistelli, era in casa con la donna quando lei si è sentita male. Il compagno era in un’altra stanza quando ha avvertito che la donna ha accusato il malore. Da qui la richiesta di aiuto alla vicina di casa che avrebbe iniziato a praticarle un massaggio cardiaco e allertato il 118. Ma è stato vano e nella notte di lunedì la 38enne si è spenta.