SEBASTIANO VEROLI
Cronaca

Acqua, altro nulla di fatto: "Pronti alla mobilitazione"

L’assemblea non esce dallo stallo. I sindacati: il tempo sta per scadere. L’ipotesi: assegnare la concessione a SI Marche e poi coinvolgere le altre società.

Alessandro Gentilucci

Alessandro Gentilucci

Assegnare in prima battuta la concessione in house del servizio idrico integrato a SI Marche che poi, gradualmente, "tirerebbe dentro" anche le altre società, per arrivare al tanto agognato gestore unico. È l’unica vera novità emersa nel corso della ennesima assemblea dell’Aato 3 di Macerata, che da circa un anno e mezzo discute per cercare di definire il percorso per raggiungere questo obiettivo, mancando il quale il servizio sarebbe messo a gara e finirebbe nelle mani dei privati. Ma i documenti che la direzione dell’Aato aveva chiesto di produrre ai tecnici delle società di gestione non sono arrivati, è stato solo illustrato un cronoprogramma aggiornato rispetto alla scadenza delle concessioni, allineata per tutti alla fine dell’anno con una proroga. Alessandro Gentilucci, presidente dell’Aato 3, esercita una costante pressione sulle società – cui spetta presentare la proposta – tanto che una nuova assemblea è già stata convocata per il 12 giugno. Ma, evidentemente, ci sono ancora problemi. Macerata e Recanati non hanno firmato la bozza di statuto del costituendo gestore unico, ma nelle ultime assemblee ci sono stati diverse assenze di peso (ieri, ad esempio, non c’era il Comune di Civitanova, il più popoloso della provincia).

Non a caso i sindacati tornano sul piede di guerra. "Siamo costretti a esprimere nuovamente la nostra forte preoccupazione a seguito dell’ennesima assemblea infruttuosa", scrivono Daniele Principi (Cgil), Rocco Gravina (Cisl), Sergio Crucianelli (Uil), Andrea Coppari (Filctem Cgil), Giuliano Caracini (Femca Cisl) e Manuel Broglia (Uiltec Uil). "Permangono dei problemi in merito alla condivisione del cronoprogramma che dovrebbe portare alla società unica. A tre mesi dallo sciopero generale dei lavoratori del settore e della partecipatissima manifestazione, permane un clima di ingiustificata contrapposizione nell’assemblea che rischia di pregiudicare l’esito del percorso faticosamente avviato dopo la mobilitazione. Ci appelliamo al presidente della Provincia e ai sindaci, a partire da quelli dei Comuni più popolosi e proprietari delle società di gestione, perché riescano a interloquire costruttivamente con i tecnici, per arrivare a una soluzione condivisa. Senza un adeguato sostegno politico, il lavoro dei tecnici rischia di arenarsi di fronte a cavilli burocratici e diversità di interpretazioni normative, con l’effetto di consegnare l’acqua ai privati. Finora abbiamo dato fiducia al progetto in atto. Il tempo, però, sta scadendo e ci riserviamo di riavviare il percorso di mobilitazione".