Addio all’ex sindaco: fu prigioniero nei lager

Lionello Bianchini si è spento a 98 anni. Il figlio Paolo: "Riuscì a sopravvivere ai nazisti. Aveva una grande forza, lo chiamavano Leone"

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di Giorgio Giannaccini

Si è spento a 98 anni, nella sua casa a San Girio, Lionello Bianchini, ex sindaco di Potenza Picena nel secondo dopoguerra e simbolo della democrazia cristiana locale, ma anche storico maestro delle scuole elementari ed ex presidente della squadra di calcio del Potenza Picena. Nato a Pievebovigliana, si era trasferito ancora bambino con i genitori a Potenza Picena, dove il padre Gioele era andato a insegnare. Non ancora maggiorenne aveva dovuto interrompere gli studi alla scuola magistrale di San Ginesio, a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale. "Fu deportato dai nazisti in un lager in Austria, dove rimase due anni e mezzo costretto ai lavori forzati – ricorda il figlio Paolo –. Ma mio padre riuscì a sopravvivere, e quando venne liberato tornò in Italia facendo quasi tutto il viaggio a piedi. Così, una volta a casa, riuscì a completare gli studi e a diventare maestro elementare nella scuola di San Girio". E da lì cominciò poi la carriera politica nella sua Potenza Picena. "Diventò sindaco nel ‘50, ad appena 27 anni, e continuò ad avere questo ruolo fino al ‘60 – osserva ancora il figlio –. Spiccava soprattutto per le sue grandi doti da oratore. Era piccolo di statura ma con una grande forza dentro, tanto è vero che in famiglia tutti lo chiamavano Leone. Inoltre, mentre faceva sia l’insegnante che il sindaco, aveva cominciato gli studi universitari ad Urbino, dove si laureò in pedagogia. Durante la sua amministrazione fu tra gli ideatori del Grappolo d’Oro, e verso i cinquant’anni vinse il concorso come dirigente scolastico a Recanati. E ancora: fu anche per un paio di anni presidente della squadra di calcio di Potenza Picena". Lionello Bianchini, tra l’altro, era stato tra i decorati di guerra. Nel 2015 venne insignito della medaglia d’onore dedicata ai sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. Tra chi lo ricorda, c’è anche l’ex sindaco democristiano di Potenza Picena (dal 1990 al 1993) Paolo Moscioni. "L’ho conosciuto che ero un ragazzino che si stava avvicinando alla politica – racconta – e lui era un’istituzione della democrazia cristiana in città. Lo ricordo come una persona equilibrata, mai di parte e che diceva in faccia le cose sempre con un sorriso. Mi ricordo poi che tornò in politica tempo dopo, come consigliere comunale dal 1985 al 1990, quando io ero capogruppo di maggioranza. Era legato alla nostra terra ed è stato per me un maestro". Il sindaco Noemi Tartabini, a nome dell’amministrazione comunale, ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia Bianchini. L’uomo lascia i figli Paolo, Anna e Sabina.