Addio variante Amadori: maggioranza divisa

Progetto accantonato in via definitiva. Nori (FdI): "C’è bisogno di strade e parcheggi, non di altra superficie commerciale"

Migration

di Lorena Cellini

Un consigliere comunale che si addormenta e russa in diretta streaming, altri alle prese con incursioni di cani e gatti. Questo lo spaccato casalingo dell’assise civitanovese che, per rispetto delle norme anti Covid, si è svolta da remoto e ha offerto anche il colpo di scena, comunque previsto, della variante Amadori definitivamente accantonata. Un anno fa votata da tutta la maggioranza (contrari Croia e Marzetti) e ora rinnegata con l’unica eccezione di Giuseppe Baioni di Forza Italia, contrario all’emendamento presentato per ritirare la proposta sulla base di mutate condizioni tecniche ed economiche, ma in realtà escamotage servito a evitare la spaccatura al voto del centrodestra che non aveva i numeri per dare il via libera definitivo all’operazione approvata nel settembre 2019: lo spacchettamento di 6.000 metri quadrati da destinare a commerciale all’interno di un progetto che prevedeva solo un albergo. Martedì era anche l’ultimo giorno per votarla, dopo di che sarebbero scaduti i termini. È arrivato forte e chiaro il segnale che parte della maggioranza voleva dare a Ciarapica, costretto a digerire lo stop al progetto che aveva sponsorizzato – e con lui tutta la coalizione – e che, dopo il suo tonfo elettorale alle regionali e le ferite aperte dal rimpasto, è diventato il terreno su cui il centrodestra ha consumato un braccio di ferro da cui il sindaco esce indebolito. L’emendamento non è stato letto dai consiglieri che l’hanno firmato (Croia, Ruffini, Pizzicara, Marzetti, Garbuglia, Polverini) ma dall’assessore all’urbanistica Fausto Troiani, poi votato dal centrodestra con l’eccezione di Baioni che ha rivendicato "un comportamento coerente con me stesso e con il voto espresso un anno fa". Ma, da allora sono cambiate le condizioni politiche, con il dietro front di FdI, Lega e le liste civiche. Paolo Nori, capogruppo di FdI, assente l’altra sera, la pensa così: "La marcia indietro? Credo che prima di approvare varianti i consiglieri dovrebbero andare sul posto a vedere coi propri occhi. Io l’ho fatto. Lì c’è bisogno di strade e parcheggi più che di altra superficie commerciale. C’è stato un ripensamento sulla base dei bisogni reali della città". L’emendamento è stato votato anche da Pier Paolo Rossi (Civitanova Cambia) e Stefano Mei (M5S), astenuto il resto delle opposizioni, quindi divise anche loro. "Nell’emendamento non c’è niente di tecnico – attacca Giulio Silenzi (Pd) – è solo una questione politica. La maggioranza doveva dare un messaggio chiaro a Ciarapica e lo ha fatto. Non potendo votare contro la variante perché erano divisi si sono inventati l’emendamento con la storia che adesso si accorgono che c’è troppa superficie commerciale. Salvo poi approvare la riqualificazione dell’ex liceo scientifico con la previsione di un supermercato e approvare la variante Cristallo con altra superficie commerciale".