Alika, ultimo saluto a due mesi dall’omicidio

Domani alle 14 il funerale del nigeriano nel chiostro di San Domenico a San Severino. Attesi diversi connazionali e funzionari dell’ambasciata

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di Paola Pagnanelli

L’ultimo saluto ad Alika Ogorchukwu, il 39enne ucciso il 29 luglio lungo il corso di Civitanova, sarà celebrato domani alle 14, nel chiostro di San Domenico a San Severino. Non ci sono dati ufficiali sulla partecipazione alla cerimonia, ma a quanto sembra ci saranno rappresentanti dalla Regione, e potrebbero esserci dal Comune di Civitanova, subito molto sollecito nell’aiutare la vedova del venditore ambulante, Charity, e il figlio di 8 anni, Emanuel.

Ci saranno sicuramente il sindaco di San Severino Rosa Piermattei, alcuni funzionari dell’ambasciata nigeriana e tanti connazionali della vittima; alcuni, parenti del 39enne, hanno avuto i permessi speciali per poter venire in Italia. Dopo il rito, la salma sarà seppellita al cimitero di San Severino, poi si tornerà al chiostro per un rinfresco, una parte del saluto ai defunti molto importante per i nigeriani. A fianco della vedova ci sarà anche l’avvocato Francesco Mantella, che aveva assistito il marito dopo un incidente in cui era rimasto ferito, e che ha aiutato la donna in questo momento doloroso e complesso. Il segretario Pd Enrico Letta aveva chiesto di essere informato sulla data del funerale, ma per ora non si sa se sarà a San Severino sabato. L’11 ottobre invece prenderà il via la perizia psichiatrica sull’uomo accusato di aver ucciso il nigeriano, il campano Filippo Ferlazzo. Su richiesta del procuratore Claudio Bonifazi, il giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi ha disposto l’accertamento e incaricato lo psichiatra Gianni Giuli di chiarire se l’indagato fosse capace di intendere e di volere al momento del fatto, e pericoloso socialmente. Il difensore di Ferlazzo, l’avvocato Roberta Bizzarri, e l’avvocato Mantella hanno nominato propri consulenti per seguire gli esami che saranno condotti su di lui in carcere a Montacuto. Per la risposta poi ci vorranno un paio di mesi.

Ferlazzo era invalido al cento per cento, per via delle patologie psichiatriche di cui soffre, patologie che, unite all’uso di cannabinoidi, lo avevano portato più volte in comunità e nei reparti psichiatrici. Al momento la Regione, che aveva annunciato la costituzione come parte civile nel processo, non lo ha ancora fatto, ma l’intenzione sarebbe confermata.