Ambulatorio di genetica oncologica per identificare prima i tumori

La struttura sarà gestita dal dottor Luca Faloppi. L’assessore Saltamartini:. "Modello sanitario di prossimità"

Migration

di Mauro Grespini

Il primo ambulatorio di Genetica oncologica dell’Area vasta 3 nasce all’ospedale di San Severino. E’ stato tenuto a battesimo dall’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, assieme alla direttrice Daniela Corsi, agli oncologi Luca Faloppi e Nicola Battelli, alla dottoressa Rossana Berardi, docente di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche e direttrice del Centro di riferimento regionale ad alta specializzazione di Genetica Oncologica, e al direttore sanitario Carlo Di Falco. Quello della genetica oncologica è un settore importante in via di sviluppo che permette di identificare le mutazioni che favoriscono l’insorgere dei tumori. Prevenzione, diagnosi precoce e terapie mirate arrivano sempre più spesso anche da questo tipo di indagine. E’ stato ricordato il caso di Angelina Jolie, la famosa attrice che, dopo aver scoperto di essere portatrice di una mutazione del gene Brca, ha deciso di sottoporsi a un intervento di doppia mastectomia e ovariectomia preventiva. I medici, infatti, le avevano indicato un rischio dell’87% di sviluppare un tumore al seno e del 50% per il tumore alle ovaie. La madre di Angelina era morta a soli 56 anni dopo una lunga lotta contro il cancro al seno. Lei stessa ha reso nota la vicenda per sensibilizzare l’importanza dei test di screening genetico. Il centro di Ancona ha tecnologie innovative e personale altamente qualificato. Così il piano è quello di ramificare ora il servizio sul territorio attraverso una rete ambulatoriale coordinata fra i reparti di Oncologia. "Lo scorso anno a Macerata abbiamo registrato oltre 450 nuovi tumori alla mammella – dice il dottor Battelli – e in quasi il 10 per cento dei casi sono state riscontrate mutazioni genetiche". Il dato percentuale viene confermato dalla professoressa Berardi su scala regionale. Lo screening è valido per diverse tipologie di tumori. Nelle Marche il test è gratuito per i pazienti affetti da neoplasia (pagano un semplice ticket i loro familiari), ma alla Regione ogni esame costa tremila euro. E’ sempre l’oncologo, comunque, a stabilire chi deve farlo secondo precisi criteri e indicatori. Si tratta, in partenza, di un semplice prelievo di sangue in ambulatorio. E d’ora in avanti, invece di arrivare fino ad Ancona, l’esame si potrà fare anche a San Severino nel reparto diretto oggi dal dottor Faloppi. "E’ questo un esempio di ciò che intendiamo per modello di sanità di prossimità", conclude l’assessore Saltamartini, ribadendo l’alta qualità del servizio dato dall’oncologia marchigiana.