Banca Marche, l’ex prof: i miei 200mila euro in fumo

Lo sfogo di Sergio Palma: "MI fidavo, mia moglie lavorava lì"

Sergio Palma

Sergio Palma

Macerata, 29 dicembre 2015 - «Le mie obbligazioni scadevano il 22 dicembre. Sono andato a ritirarle ma mi hanno detto che non avevo più niente. Ho perso 200mila euro. Tutti i miei soldi sono stati spazzati via da un decreto». Da quando le sue obbligazioni subordinate di Banca Marche, acquistate insieme alla moglie nel 2007, sono state azzerate, Sergio Palma, 72 anni, maceratese, ex insegnante all’Istituto agrario, è disperato, non riesce più a dormire e, mentre racconta la sua disavventura, piange.

Da quanto è cliente di Banca Marche?

«Da sempre. Mia moglie è stata impiegata di Banca Marche fino al 2000. Qui la questione è quella dell’amicizia, della fiducia. Non solo ci siamo sempre fidati di Banca Marche, ma è stato l’istituto che ci ha dato concretamente da vivere. Non abbiamo mai conosciuto altre banche».

Cos’è accaduto esattamente?

«All’inizio, ho acquistato obbligazioni per 270mila euro. Le comprai pagandole anche qualcosa in più del valore nominale. Sono arrivato, comunque, ad avere 200mila euro. Scadevano il 22 dicembre. Sono andato in banca e mi hanno detto che è stato tutto azzerato, ma io ho il diritto di riavere indietro i miei soldi».

Aveva pensato di vendere?

«Sì, circa due anni fa, ma non conveniva. In quel periodo valevano il 30% in meno. Il direttore di filiale mi ha detto di aspettare perché, vendendo, ci avrei rimesso un sacco di soldi. Ed eccoci qui. Non ho più niente».

Che cosa pensa di fare ora?

«Non penso di ammazzarmi, come qualcuno ha già fatto, perché posso andare avanti con la pensione, ma c’è gente, vittima di questa storia, che è messa molto peggio. Bisogna trovare la forza morale di dimenticare tutto questo, non pensarci più, ed è questa possibilità che mi spinge per ora a non intraprendere azioni legali. Non voglio continuare a pensarci, a logorarmi, perché 200mila euro sono i risparmi di una vita, e ora non ho più nulla. Non riesco a dormire, non sto più bene».

Quei risparmi le servivano anche per mandare avanti la famiglia?

«Cercherò di arrangiarmi con la pensione. Ero insegnante di topografia, meccanica e costruzioni all’agrario. Non moriremo di fame, ma ho due figli e due nipoti. Quei soldi ci sarebbero serviti. Del resto, a chi non servono?»