"Benvenuti a Keemar, il regno del fantasy"

Antonuzzo, in arte G.McAnton, ha incontrato gli studenti e ha raccontato di questa terra dove ambienta le sue storie

"Benvenuti a Keemar, il regno del fantasy"

"Benvenuti a Keemar, il regno del fantasy"

Draghi, elfi e assassini: sono le Marche del mago del fantasy Gregorio Antonuzzo, in arte G.McAnton, ideatore di Fiastra Fantasy e del Keemar, una trilogia e un’iniziativa di grande successo che ha trasformato il nostro territorio in una culla di lotte epiche. Il tutto nell’intento di illuminare la regione colpita dal sisma del 2016 con una luce nuova e diversa, una luce fantastica. Tra i riconoscimenti, i primi premi a Lucca Comics nel 2019 e alla Camera di Commercio delle Marche nel 2023.

G. McAnton, cos’è il Keemar e cosa succede a Fiastra Fantasy, l’appuntamento da lei ideato che richiama ogni anno migliaia di visitatori da tutta Italia e non solo?

"Keemar è un regno e una trilogia di libri fantasy da vivere, oltre che da leggere. È l’anagramma del nome delle Marche e non a caso la forma geografica delle Marche ritorna nelle ali del drago che campeggia sul logo del mondo di Keemar. Mi sono trasferito dalla Germania in questo fantastico territorio da adolescente con la famiglia. Sono uno scrittore fantasy e le bellezze di questi paesaggi mi hanno ispirato storie incredibili, tra orchi, nani e negromanti. Ho avuto l’idea di far prendere vita ai miei personaggi creando eventi come Fiastra Fantasy, che ogni anno danno la possibilità a chiunque di entrare nel regno di Keemar, cioè in un’avventura fantasy, da eroe, scegliendo il proprio destino come in un gioco di ruolo, e quindi interpretando la trama in modo personale nei luoghi che hanno ispirato le storie".

Lo scopo del Fiastra Fantasy non è però solo ludico…

"No, il senso del Keemar è civico: quando le Marche sono state colpite dal terremoto del 2016, ho pensato a un appuntamento come Fiastra Fantasy che potesse aiutarla a risorgere. Nell’ultimo Fiastra Fantasy abbiamo sfiorato le diecimila presenze e ciò agevola una ripresa del turismo. Organizzo eventi Keemar anche a Morrovalle, San Ginesio, San Liberato. Lo stile e lo spirito è sempre lo stesso: la letteratura nel territorio, il territorio nella letteratura".

Come è nata la passione per la scrittura e come andava a scuola?

"Quando sono arrivato dalla Germania, ero disorientato; ho cominciato a scrivere per riempire la solitudine, e anche perché, nel mondo creato da me, potevo far andare tutto come volevo io. A scuola l’Italiano era per me la materia più ostica. Ricordo ancora i miei temi come "laghi di sangue" strapieni di errori, ma sono la prova vivente che un punto debole può diventare un punto di forza".

La città di Macerata in particolare l’ha ispirata per qualche ambientazione della sua trilogia?

"Sì, posso svelare che le scalinate e la piazza in cui si muovono Petalo Nero e Reogard nel secondo capitolo del primo libro della Trilogia sono ispirate a Piazza della Libertà con la Torre dell’Orologio, molto suggestiva".

Consigli per giovani scrittori?

“Le “ossa” di ogni storia, cioè lo scheletro, sono più o meno sempre simili ma un buon testo vive di cambiamenti e di emozioni, come noi: una storia è interessante quando qualcosa scompiglia le carte e quando il lettore riesce a immedesimarsi nei protagonisti, per questo occorre lavorare molto sulla psicologia dei personaggi”.

Ludovica Apolloni, Sonia Cavallini, Nicoli Cespedes, Ludovica Frattari, Dario Giorgini, Lucrezia Lorenzetti, Elena Mariottini, Adelaide Moschini, Flavia Quaranta, Leonardo Salvucci, 3ªC