Macerata, il bidello con laurea e master. Marco Morosini: "Ho uno stipendio e mi diverto"

Il montecassianese Morosini : la parola evoca un mestiere umile, ma a scuola ogni figura è fondamentale. "Appena ho avuto l’opportunità di una supplenza, l’ho colta al volo. Ora studio Economia aziendale"

Marco Morosini, 25 anni, lavora alla scuola Aldo Moro di Recanati

Marco Morosini, 25 anni, lavora alla scuola Aldo Moro di Recanati

Macerata, 16 ottobre 2022 - Un bidello da 110 e lode. È il voto che Marco Morosini, 25 anni appena, ha conseguito sia alla triennale che alla magistrale, la prima in Scienze della comunicazione e la seconda in Comunicazione e culture digitali, oltre a un master successivo in Marketing: il ragazzo abita con i genitori a Sambucheto e al momento lavora come collaboratore scolastico alla scuola dell’infanzia Aldo Moro di Recanati.

"Non è il lavoro dei miei sogni, ma l’ambiente è bello e piacevole, posso esprimermi appieno e sono a stretto contatto con insegnanti e bambini. Mi sento una figura di riferimento, ho una grande responsabilità. E poi almeno così ho uno stipendio fisso". Circa 650 euro al mese per il part-time da 18 ore settimanali. Ora che "il precariato e la crisi economica sono tratti costanti del mondo in cui viviamo – commenta Morosini –, appena ho avuto la possibilità di fare una supplenza come collaboratore scolastico, l’ho colta al volo. Era il dicembre del 2020, un mese e mezzo dopo la laurea ho accettato il posto alla scuola elementare di Montefano, a spingermi anche appunto la crisi del mercato del lavoro quando la pandemia ha ulteriormente rimesso in discussione l’equilibrio economico e sociale. Tanto ci ha tolto, il Covid, e molto ci ha dato, se non ci fosse stata l’emergenza forse non avrei iniziato questo lavoro. Nel gennaio 2021 sono passato poi alla scuola dell’infanzia e primaria Mameli a Macerata, qui alla fine dell’anno maestre e bambini hanno preparato per me una festa bellissima, con tanto di striscioni (‘Grazie Marco’) e il ‘tocco’ come quello della laurea. È come se mi avessero dato il diploma da collaboratore scolastico".

Cosa significa lavorare come bidello? "Sembra che questo termine evochi un mestiere ‘umile’, come se stridesse con la questione della laurea. Ma in questo lavoro conta l’esperienza sul campo, è importantissima la collaborazione con i maestri. I bambini assorbono tutto come spugne, seguono l’esempio e quindi ogni figura diventa fondamentale dentro la scuola". Morosini è abituato a lavorare: fresco di diploma all’Iis Ricci di Macerata, aveva trascorso l’estate conducendo una trasmissione con RadioNuova, rinunciando al classico viaggio di maturità. "Ma non mi ha pesato, anzi, ricordo che mi sono divertito molto e che ero felicissimo di poter fare quell’esperienza".

Ora, la giornata di Marco, che sta prendendo una seconda laurea in Economia aziendale, indirizzo Relazioni di lavoro, a Reggio Emilia, inizia molto presto: "La mattina ne approfitto per studiare e seguire le lezioni a distanza – spiega –, poi vado a scuola, il turno inizia alle 13.20, ed esco alle 17. Cosa faccio lì? Il collaboratore scolastico a 360 gradi, cerco di mettermi a disposizione in maniera consapevole non solo degli insegnanti ma anche dei piccoli alunni con un linguaggio adatto per i bimbi. A proposito di linguaggi, tra quelli che mi piace di più usare c’è la musica". Morosini ha studiato per anni il pianoforte: "Se a scuola c’è il pianoforte, mi metto a suonare, è bellissimo vedere come lo strumento si animi mentre le note si mescolano a lle voci dei bimbi. Se il piano non c’è, allora a volte porto la tastiera. È un modo eccezionale anche per comunicare con chi ha qualche disabilità".

Tra i ricordi più belli, c’è sicuramente questo: "Mi sono messo a suonare la sigla di Peppa Pig – racconta –. Un bimbo con difficoltà cognitive, che fino ad allora non aveva mai prodotto frasi di senso compiuto, sentendo quella musica si è messo a cantare tutta la sigla, sapeva il testo a memoria. Io e l’insegnante ci siamo guardati, non potevamo crederci: era appena successo un miracolo. Ci siamo commossi tutti. Questo per dire che la musica è universale e può avere effetti straordinari sul piano della comunicazione".