REDAZIONE MACERATA

Biodigestore, è tutto da rifare. Documenti presentati in ritardo

L’intera proceduta avviata deve essere archiviata. Era stata partita su istanza di Cosmari nel 2022. Non sarebbero stati rispettati i tempi previsti dalla legge, lo ha stabilito la Fondazione Giustiniani Bandini.

L’intera proceduta avviata deve essere archiviata. Era stata partita su istanza di Cosmari nel 2022. Non sarebbero stati rispettati i tempi previsti dalla legge, lo ha stabilito la Fondazione Giustiniani Bandini.

L’intera proceduta avviata deve essere archiviata. Era stata partita su istanza di Cosmari nel 2022. Non sarebbero stati rispettati i tempi previsti dalla legge, lo ha stabilito la Fondazione Giustiniani Bandini.

La procedura relativa alla modifica dell’Autorizzazione integrata ambientale relativa alla realizzazione del biodigestore, avviata dalla Provincia su istanza di Cosmari nell’autunno 2022, deve considerarsi decaduta e va archiviata. Se proprio si vuole, bisogna ripartire da zero.

È quanto si sostiene nel parere depositato nella terza Conferenza dei Servizi (26 luglio) dalla Fondazione Giustiniani Bandini (tenuta a tutelare il territorio della Riserva Naturale Statale Abbadia di Fiastra di cui ha la gestione), nell’ambito del cui perimetro ricade anche il territorio in cui si trova Cosmari srl. Secondo l’avvocato Tina Maria Fusari, legale della Fondazione, che lo ha elaborato, al di là di altre considerazioni, pure non trascurabili, nella procedura c’è quello che viene giudicato un errore non emendabile, visto che sarebbero stati violati tempi che le norme fissano come prescrittivi, oltrepassati i quali la pratica deve essere archiviata. Cosmari ha presentato il progetto nel settembre 2022, ma già nel mese di dicembre la Provincia comunicava alla società l’impossibilità di procedere all’avvio del procedimento in quanto la documentazione integrativa prodotta non risultava completa. Il 3 aprile 2023 sono state chieste integrazioni alla documentazione sulla base dell’istruttoria svolta dalla Provincia; il 29 dello stesso mese Cosmari ha chiesto una proroga di 180 giorni rispetto al termine previsto per la presentazione di quanto gli era stato chiesto. La proroga è stata accolta, ma Cosmari ha trasmesso la documentazione richiesta solo il primo e quattro dicembre successivo. L’avvocato Fusari rileva come il decreto legislativo 152/2006 prevede che "su richiesta motivata del proponente l’autorità competente può concedere, per una sola volta, la sospensione dei termini per la presentazione della documentazione integrativa per un periodo non superiore a 180 giorni". Si tratta di sospensione, non di proroga e, quindi, Cosmari avrebbe dovuto presentare la documentazione nei 30 giorni previsti, entro il 4 maggio 2023. Pur volendo prescindere da questo, però, i 180 giorni a partire dal 5 maggio 2023 scadevano il 3 novembre, mentre Cosmari ha presentato quanto richiesto un mese dopo, non rispettando il termine perentorio prescritto. Dunque, la pratica avrebbe già dovuto essere archiviata. Ed è quello che è stato chiesto alla Provincia di fare. Non a caso la conferenza dei servizi del 26 luglio, che doveva essere quella decisoria, si è conclusa con un nulla di fatto. La Provincia si è riservata di effettuare, come si legge nel verbale, "gli approfondimenti in merito a quanto osservato dai partecipanti, con particolare riferimento alle tempistiche del procedimento e della documentazione di progetto ancora necessaria, all’esito dei quali procederà ad adottare i provvedimenti conseguenti". Se la procedura fosse azzerata la realizzazione del biodigestore, il cui progetto originario è stato nel frattempo ridimensionato (come si legge nella relazione al bilancio preventivo di Cosmari srl 2024), si allontana nel tempo, con conseguenze rilevanti sulla strategia complessiva della società. E questo sembra anche spiegare perché, nell’assemblea dei soci Cosmari del 28 agosto, quella in cui è stato eletto il nuovo Cda, il sindaco di Macerata e presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, ha presentato un documento volto a prendere tempo sul procedimento relativo alla costruzione del biodigestore, un documento – però – lasciato cadere dai presenti.

Franco Veroli