
Botte ai genitori chiusi in camera: nei guai
Si stabilisce a casa dei genitori con la fidanzata e due cani di grossa taglia vivendo in condizioni di degrado per il probabile abuso di stupefacenti e costringendo i genitori a dormire con la porta della camera chiusa a chiave: 30enne allontanato dalla casa familiare. La misura è stata eseguita dai carabinieri di un comune della provincia dove sono avvenuti i fatti. In base a quanto disposto dal gip del Tribunale di Macerata il giovane dovrà restare a una distanza di almeno 500 metri dall’abitazione dei genitori e dovrà indossare il braccialetto elettronico. L’indagine per maltrattamenti a carico del 30enne era scattata lo scorso mese, da quanto emerso tutto sarebbe iniziato ad agosto del 2023 quando il giovane si era stabilito a casa dei genitori portando con sé sia la fidanzata sia due cani di grossa taglia. Una convivenza che sarebbe apparsa sin da subito piuttosto problematica: per gli investigatori il giovane avrebbe ridotto la casa in pessime condizioni consumando lì dentro sostanze stupefacenti, avrebbe umiliato i genitori arrivando fino all’aggressione fisica in particolare nei confronti della madre alla quale in un’occasione avrebbe incrinato una costa, mentre quattro mesi dopo le avrebbe sferrato un pugno in faccia. Al padre invece avrebbe preso la carta di credito sostituendola con una scaduta e poi il cellulare col quale si sarebbe fatto un bonifico di mille euro tramite il sito della banca. Dopo la denuncia erano scattate immediatamente le indagini dei carabinieri, i genitori, sentiti dagli investigatori nel corso degli accertamenti, avrebbero detto di essere stati minacciati dal figlio e costretti a dormire di notte chiudendosi a chiave.
Vista la gravità della situazione, a fine maggio il pubblico ministero Rosanna Buccini ha chiesto al giudice per le indagini preliminari che il 30enne venisse allontanato subito dalla casa dei genitori e a inizio giugno il gip Claudio Bonifazi ha emesso l’ordinanza di applicazione della misura dell’allontanamento dalla casa familiare con la prescrizione di mantenere una distanza di 500 metri e di indossare il braccialetto elettronico. Difeso dall’avvocato Roberto Greci, domani il giovane comparirà dinanzi al gip per l’interrogatorio di garanzia e in quella circostanza potrà decidere se rispondere alle domande del giudice fornendo una propria versione dei fatti oppure avvalersi della facoltà di non rispendere.