
Rifiuti abbandonati in mezzo alla strada in centro a Civitanova
Cala la raccolta differenziata, aumenta la tassa sui rifiuti a Civitanova. Anche per il 2024 la città fallisce l’obiettivo di raggiungere almeno il 72 per cento del riciclo e resta ben lontana dal 75 per cento, individuato come risultato ottimale. Sulla base dei dati del Cosmari, al dicembre scorso la città si è fermata al 71,57 per cento, in lieve calo, dello 0,42 per cento, sull’anno precedente e comunque con un trend che vede la costa in sostanziale stagnazione. Sul fronte della raccolta, in dieci anni, Civitanova resta inchiodata sulla stessa soglia (71,90 per cento nel 2014) e quest’anno a impedirle di tagliare il traguardo del 72 per cento è stato soprattutto l’andamento negativo della raccolta differenziata registrato nel mese di dicembre, con il dato rimasto inchiodato sul 69,37 per cento, quasi due punti percentuali sotto a quello del dicembre del 2023 e del 2022, una performance che ha trascinato al ribasso il risultato dell’intero anno. Nel 2024 Civitanova ha prodotto 25 milioni e 490mila chili di rifiuti, qualcosa meno dello scorso (25 milioni e 811mila chili) riuscendo a differenziarne 18 milioni e 243mila e a mandarne in discarica il resto. La quantità dell’immondizia che non è stata recuperata e che è finita al processo di smaltimento, nonostante la produzione complessiva sia di circa 400mila chili più bassa rispetto allo scorso anno di circa, è superiore: 7 milioni 246mila chili nel 2024 contro i 7 milioni e 229mila di quello precedente, a conferma di una attitudine dei cittadini a differenziare meno, che si traduce in maggiore quantità di materiale inviato negli impianti di smaltimento, con costi sempre più alti per la comunità.
Nel confronto con la città di Macerata emerge come sulla costa ogni residente produca mediamente 603 chili di immondizia ogni anno (i residenti sono 42.259), molto più di quanto si faccia a Macerata, dove su una popolazione di poco superiore ai 40mila abitanti sono state prodotte 19.189 tonnellate di rifiuti (mediamente 470 chili annui procapite) e dove la percentuale di raccolta differenziata ha toccato il 74,71 per cento nel 2024, anche qui però leggermente inferiore al 2023 (75,05). Mentre a Civitanova il processo del riciclo fa passi da gambero, cresce sempre più la spesa comunale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, e di conseguenza la tariffa in bolletta: il 18 per cento nel biennio 2024-2025 con la necessità, da parte di Palazzo Sforza, di rastrellare dalla fatturazione della Tari 9 milioni e 560mila euro per fare fronte alle spese del servizio quest’anno.
Lorena Cellini