CHIARA SENTIMENTI
Cronaca

Case di riposo, torna l’incubo del contagio

Potenziate le misure di sicurezza a Villa Cozza. Il presidente Centioni: test periodici sul personale, stretta sui contatti con i parenti

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di Chiara Sentimenti

La guardia è sempre rimasta alta, anche se in estate alcune misure erano state allentate. Ma, adesso che i contagi sono tornati a salire, per tutelare la salute degli anziani alla casa di riposo Villa Cozza di Macerata la dirigenza ha avviato un nuovo giro di vite sugli ingressi, che andrà di pari passo con un controllo constante degli operatori della struttura. "Come avevamo fatto a febbraio, non aspettiamo che i contagi esplodano – spiega il presidente dell’Ircr, Giuliano Centioni –, per questo abbiamo firmato una determina in cui confermiamo l’obbligo per il personale di indossare mascherine, tute e guanti e abbiamo aggiunto la necessità di sottoporsi a test sierologici mensili, nonostante abbiano già fatto il tampone".

Tra i nodi da dirimere, però, c’è la tipologia di test da effettuare, perché l’Asur "ha imposto quello della immunofluorescenza – spiega ancora Centioni – mentre, non solo noi, abbiamo contestato questa imposizione, chiedendo che la Regione possa pronunciarsi sulla libertà per ogni struttura di scegliere il metodo ritenuto più idoneo". Ma il vero pericolo per gli anziani ospiti di Villa Cozza arriva sempre dall’esterno, per cui la struttura ha già contingentato gli accessi dei familiari. "Ogni ingresso è monitorato, a tutti viene misurata la temperatura e le visite sono state diradate, perché è stato dimostrato come la principale fonte di contaminazione siano proprio i familiari – aggiunge Centioni –. Per questo abbiamo tirato fuori nuovamente i tablet e i cellulari che avevamo comprato per il lockdown, in modo da permettere agli ospiti di parlare con i loro cari".

Potenziata, fino a sei posti letto, un’ala della casa di riposo che finora veniva utilizzata per la procedura di quarantena dei nuovi anziani in ingresso alla struttura, che non possono entrare in contatto con gli altri prima di 14 giorni, e che verrà utilizzata nel caso ci siano dei positivi come una sorta di reparto "quarantena", perché totalmente isolato dal resto della struttura. E l’Ircr ha anche incrementato le scorte di mascherine e dispositivi di protezione "in modo da essere autonomi per diversi mesi", conclude Centioni, anche se l’impegno è orientato a ripetere i risultati della scorsa primavera, quando in nessuna delle strutture dell’Ircr (che oltre Macerata, gestisce anche Pollenza, Mogliano, Montecassiano, Montefano e Potenza Picena) si sono verificati contagi.