Cassetta: "Ero pronta a dimettermi, il sindaco mi ha chiesto di restare"

Lo sfogo dell’assessore alla Cultura dopo gli attacchi degli alleati: ci sono stata male, certe cose feriscono "In una squadra bisogna fidarsi gli uni degli altri, io non vado a chiedere conto dell’operato dei colleghi"

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di Chiara Gabrielli

L’assessore Katiuscia Cassetta, esponente della lista del sindaco, con deleghe alla cultura e alla scuola, negli ultimi tempi si è trovata spesso al centro di critiche e attacchi da parte dei colleghi di maggioranza, da Carbonari (Lega) a Castiglioni (FdI) fino a Paolo Renna (FdI), a cominciare dalla questione del pre-scuola fino alla mostra sul Crivelli e alla messa in discussione del suo stesso assessorato.

Come ha reagito a tutto questo?

"Ho presentato le dimissioni, ma il sindaco le ha respinte e mi ha rinnovato la sua fiducia, chiedendomi di continuare a lavorare e di impegnarmi insieme con gli altri per il bene della città".

Come ha vissuto questo periodo?

"Non posso negare che ci sono stata male, e non perché mi aspetto che mi dicano ‘brava’ ma perlomeno mi aspetto di poter lavorare in pace. Certe cose ti feriscono, ti offendono e per me sono anche un po’ incomprensibili. Davanti a certi attacchi sono rimasta incredula. Si dovrebbe lavorare tutti insieme per il bene della città".

E non è così?

"Per quanto mi riguarda sì, senza dubbio, è quello che ho sempre fatto. Non è che io vado a sindacare su quello che fanno i miei colleghi, a chiedere conto del loro operato. Bisogna anche fidarsi l’uno dell’altro, in una squadra quale siamo, e allo stesso modo fidarci del lavoro dei nostri uffici, sempre nel rispetto dei ruoli diversi di ciascuno, e poi condividere e confrontarci".

Quindi continuerà a portare avanti il suo lavoro?

"Certo, ma nella consapevolezza che non sono una politica, non ho questo tipo di formazione e sicuramente non lo dico con disprezzo verso chi la fa, al contrario. Io però vengo da un altro mondo, da un approccio poco incline a compromessi, diciamo, e sono portata a essere più concreta, realista, a lavorare e basta. Il sindaco mi ha scelto per quello che ho fatto in città, per l’approccio pragmatico e concreto. Dopo due anni, mi rendo conto che però, oltre a lavorare, da un politico ci si aspetta anche che si sappia presentare, che si sappia ‘vendere’ in un certo senso. Io invece ho sempre tirato dritto concentrandomi su ciò che c’era da fare".

E oggi invece la criticano su più fronti.

"Non capisco neanche il perché, tanti meccanismi non li conosco. Mi è dispiaciuto ad esempio leggere di qualche assessore che mi attacca sulla scuola, io ho portato i dati su nidi, mense e trasporti, e sono tutti ottimi. Vuol dire che l’ordinario è stato fatto bene".

E l’esposizione sul Crivelli?

"La mostra che sarà ospitata dal 7 ottobre al 12 febbraio al Buonaccorsi, come ho spiegato martedì in una nota, è costata al Comune 30mila euro, a fronte dei 175mila complessivi del progetto, una mostra dal forte richiamo nazionale e internazionale. Tra l’altro, il 4 ottobre la presenteremo a Roma all’Accademia di San Luca, ci saranno tra gli altri anche il rettore e il sindaco. Per quanto riguarda i manifesti, non erano stati attaccati per la forte pioggia prevista, ora ci sono. In passato, nessuna mostra di questo livello è costata così poco al Comune. Certe polemiche sono difficili da comprendere".